Viva ogni giorno, l’opportunità di un cammino di risurrezione
Monica Capasso è una giovane donna che ha deciso di mettere a nudo la sua vita vissuta tra lacrime e gioie. Da buona napoletana è una vera “capatosta” una parte di carattere in cui, da buona toscana, mi ritrovo alla perfezione. Ed è questa forza di carattere che l’ha condotta a vivere straordinarie esperienze, sia in male che in bene. La vita di Monica è un susseguirsi di colpi di scena che, sapientemente, sono stati scritti in questo meraviglioso libro “Viva ogni giorno”. Sarà che amo le storie vere, sarà che conosco Monica, sarà che sono innamorata della Comunità Cenacolo di suor Elvira… ma devo ammettere che ho divorato il libro in soli due giorni perché lo ritengo non solo scritto bene ma reale. Monica è passata dalla droga alla vita e infine alla gravissima patologia di cui è affetta sempre con la sua cocciutaggine, la sua gioia, il suo sorriso, la sua bellezza esteriore e interiore. Monica è un fiore prescelto da Dio per portare conforto ai sofferenti, a coloro che sanno con certezza che gli rimane poco tempo da vivere a causa di malattie gravi, come quella di Monica.
Vi è una storia che Monica racconta, la storia di Anna che ha fatto fremere il mio cuore. La storia di una donna gravemente ammalata che è arrabbiata con tutti, anche con Monica di cui non vuole sapere assolutamente niente, nonostante tutte e due siano ricoverate nella stessa stanza di ospedale. Ma Anna non sa della grave malattia di Monica e un giorno in cui Monica cerca di fare amicizia e conclude con le parole: “Ho capito che la mia presenza ti dà fastidio, ma non posso farci niente se mi trovo ricoverata nella tua stessa camera! Così mi fai sentire un peso per te e questo mi fa soffrire…”, Anna replica furiosamente: “Sofferenza? Tu parli a me di sofferenza? Se c’è una persona che soffre quella sono io e non di certo tu che sei bella pimpante e anche abbastanza prepotente da non capire che mi stai rompendo le scatole!”.
Monica però continua a pregare per lei e un giorno Anna le dice: “Solo quando troverò qualcuno con una grave malattia come la mia, forse potrò fare due chiacchiere sicura di essere compresa”. Queste parole resero Monica determinata e, tornando all’attacco, disse: “Ascolta Anna, ho da dirti una cosa: penso di aver trovato quella persona che tu cerchi, e che come dici tu potrebbe capirti, perché è malata anche lei e senza nessuna possibilità di cura. Quella persona sono io”.
Monica con la sua caparbietà e la sua preghiera continua salvò questa anima che, grazie a lei, tornò a Dio. Questo libro lo consiglio, non perché Monica è mia amica, ma perché ne vale davvero la pena. Vi garantisco che conoscerete una persona straordinaria.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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