Una corona di dodici stelle in omaggio all’Immacolata
di Don Massimo Lapponi
La realizzazione che ha visto la luce l’8 dicembre 2015, solennità dell’Immacolata Concezione, è nello stesso tempo un punto di arrivo e un punto di partenza.
È un punto di arrivo perché rappresenta il risultato di decenni di studio, lavoro, esperienze, discussioni, collaborazioni, iniziative – e, last but not least, preghiere. A tutta questa vastissima preparazione hanno contribuito le persone e le esperienze più diverse; anche contrastanti tra loro per ispirazione e finalità. Si può ben dire che, mai come in questo caso, si tratta di un’opera collettiva; la cui responsabilità va condivisa tra un numero difficilmente calcolabile di persone.
Se, dunque, come credo, si tratta di un’iniziativa singolarmente benefica, è doveroso estendere la gratitudine a tutti quanti sono implicati nella sua realizzazione, noti o sconosciuti, viventi o trapassati.
La preoccupazione per i tanti aspetti problematici della moderna società non è cosa di oggi né è limitata ai pessimisti di professione, ma è condivisa da persone del più diverso orientamento, come anche non è riservata a un gruppo particolare la convinzione che i mali maggiori del nostro tempo si riversano sulle famiglie. Coinvolto in pieno in questa grande agitazione, passato attraverso autori disparati come Tolstoi, Ruskin, Förster, Illich etc., ecco che sono stato ricondotto a riscoprire San Benedetto. Così, dopo quarant’anni di vita benedettina, finalmente capisco il valore intramontabile della Regola di San Benedetto! Meglio tardi che mai!
Ma che cosa ha di tanto speciale questa Regola vecchia di millecinquecento anni? Per prima cosa essa non si propone di insegnare la saggezza della vita alle singole persone; per la semplice ragione che nessuno vive da solo e che perciò ognuno è condizionato dal programma di vita della convivenza a cui appartiene. Dunque perché un uomo possa essere felice, bisogna che sia felicemente regolata la vita della comunità. O della famiglia in cui egli vive. Elementare!
Inoltre la vita quotidiana di ogni persona e di ogni famiglia non è fatta di discorsi, per quanto sapientemente elaborati, in campo sociologico, filosofico, o anche teologico. No! La vita è fatta di azioni, spesso ripetute, e rivolte alla sopravvivenza quotidiana. Dunque ha ragione San Benedetto ad occuparsi, non tanto di disquisizioni mistiche, quanto piuttosto di come si dorme, come si mangia, come si lavora, come si parla, come si prega, come si vive insieme nel rispetto reciproco. Niente di più ovvio!
Sembrano cose scontate, ma non lo sono affatto. Tanto è vero che la maggior parte dei nostri contemporanei le sanno fare così poco che con grande facilità le disertano, nonostante giuramenti e impegni solenni presi davanti alla terra e al cielo.
Ecco, dunque, che, per riportare le famiglie a vivere bene insieme senza diserzioni, esce nel 2009 il volumetto “San Benedetto e la vita familiare”, edito dalla Libreria editrice Fiorentina. Poi si cerca di diffonderlo – già ci sono edizioni in quattro lingue straniere – e di metterlo in pratica con incontri familiari mensili e campi scuola estivi. Ma l’esperienza insegna che questo non basta!
Per insegnare alle famiglie di oggi a vivere felicemente in casa servono un’infinità di competenze; che non si possono agevolmente trasmettere con incontri così diradati nel tempo. Dunque sorge il duplice problema: quante e quali competenze servono e come insegnarle? Dopo numerose discussioni si enumerano dodici insegnamenti necessari. E con essi appare l’esigenza di creare una vera scuola per la famiglia. Sarà una scuola diversa da quelle comuni; pratica e non teorica o accademica, e per essa viene proposto un nome suggestivo: La corona di dodici stelle.
Ma come si fa a realizzarla? Passa il tempo e la situazione sembra senza uscita. Finché all’inizio di quest’anno viene indicata la soluzione: bisogna fare una scuola online, un distant learning, come si dice! Detto fatto… cioè non proprio! C’è un intenso lavoro di mesi, con momenti di scoraggiamento per le inevitabili difficoltà. Ma poi l’orizzonte incomincia a rischiararsi.
Si sperava di aprire la scuola tra settembre e ottobre, ma, come si dice, l’uomo propone e Dio dispone. Infine un ultimo sforzo ed ecco che provvidenzialmente proprio l’8 dicembre, festa dell’Immacolata, la nostra scuola è andata in rete! Così alla Madonna, che ci ha tanto ispirato e confortato, possiamo offrire l’umile omaggio della nostra – o della sua – corona di dodici stelle.
Un punto di arrivo, abbiamo detto, ma anche un punto di partenza. Ora si incomincia a lavorare sul serio! Bisogna far conoscere e diffondere l’iniziativa, e poi impegnarsi nella formazione delle famiglie che vorranno iscriversi.
Ma ogni cosa al suo tempo. Per ora possiamo annunciare, con la speranza che tanto lavoro porti abbondante frutto, che sul sito dell’Abbazia di Farfa –
http://www.abbaziadifarfa.it/news/2015/12/07/l-abbazia-di-farfa-propone-a-sostegno-di-tutte-le-famiglie-nuovi-incontri-e-una-scuola-di-formazione/220.asp –
in data 8 dicembre 2015 è stata presentata e offerta, come sostegno che riteniamo necessario alle famiglie di oggi, la scuola online “La corona di dodici stelle”.
Immagine da:
www.parrocchiaselvacandida.com
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