Quando l’anima emette il suo ultimo respiro
Molti ci chiediamo cosa accade quando l’anima emette il suo ultimo respiro. Cosa avviene realmente? Ma cosa fa attende il giudizio universale per sapere se è salva? No! Esiste il giudizio particolare.
Appena il moribondo emette l’ultimo respiro, alcuni esclamano: E’ morto… tutto è finito!
Non è così! Se è finita la vita terrena, è cominciata però la vita eterna.
Noi siamo fatti di anima e di corpo. L’anima è il principio vitale per cui l’uomo ama, vuole il bene ed è libero dei suoi atti, perciò responsabile del suo agire. Per mezzo dell’anima il corpo compie tutte le sue funzioni di assimilare, crescere e sentire.
Il corpo è lo strumento dell’anima; finché questa lo vivifica, abbiamo il corpo in piena efficienza; appena essa parte, abbiamo la morte, cioè il corpo diventa cadavere, insensibile, destinato alla dissoluzione. Il corpo non può vivere senza l’anima.
L’anima, fatta a immagine e somiglianza divina, è creata da Dio nell’atto dell’umana concezione; dopo una dimora più o meno a lungo su questa terra, ritorna a Dio per essere giudicata.
Il Giudizio Divino
Entriamo, in un argomento di massima importanza, di gran lunga superiore a quello della morte.
Dopo l’ultimo respiro, quindi con la morte del corpo, l’anima continua a vivere; è questa una verità di fede insegnataci da Gesù Cristo, Dio e uomo. Egli infatti dice:
Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna (Mt 10,28).
E parlando di un tale che pensava solo a questa vita terrena, ammassando ricchezze, Egli dice: Stolto, questa notte tu morrai e l’anima tua ti sarà domandata! Quanto hai preparato di chi sarà? – Mentre è morente sulla Croce, dice al buon ladrone: Oggi sarai con me in Paradiso! – Parlando del ricco epulone, asserisce: Morì il ricco e fu sepolto nell’inferno.
Dunque, appena l’anima parte dal corpo, senza intervallo alcuno si trova davanti all’eternità. Ci troveremo dinanzi a Gesù, che giudicherà il nostro operato.
Riceveremo una sentenza irrevocabile per tutta l’eternità! Alcuni Santi tremavano al pensiero di tutto questo. Si racconta di un monaco, che avendo visto nel sogno Gesù Cristo in atto di giudicarlo, ebbe tanto spavento, che i capelli gli divennero ad un tratto bianchi.
S. Giovanni Bosco prima di morire, alla presenza del Cardinale Alimonda e di parecchi Salesiani, cominciò a piangere. – Perchè piangete? – domandò il Cardinale. – Penso al giudizio di Dio! Presto comparirò al suo cospetto e dovrò rendergli conto di tutto! Pregate per me!
Se questo facevano i Santi, che cosa dovremmo fare noi che abbiamo la coscienza carica di tante miserie?
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