Sulle apparizioni di Medjugorje il vescovo Peric non può più legiferare
Quando si parla di apparizioni, anche in maniera generica, subito si scatena il putiferio nei riguardi della parrocchia più famosa del mondo. Il Papa dice: “La Madonna non è una postina, non è una superstar, non dà messaggi ogni ora…” e subito il popolo contrario a Medjugorje pontifica: “Visto? Il Papa è contro Medjugorje”. Deduzione tratta da che cosa? Boh!
Forse il popolo non sa che di apparizioni pullula il web. Madonne che parlano ogni giorno, ogni ora, ogni secondo lanciando anatemi e disastri. Vorrei capire perché il Papa dovrebbe parlare proprio di Medjugorje, visto che manco la nomina.
Detto questo, passiamo ad un secondo punto. L’11 febbraio 2017, festa della Madonna di Lourdes, il Papa nomina un inviato speciale per gli aspetti pastorali a Medjugorje. Si tratta del Vescovo Hoser. Subito si scatenano le polemiche giornalistiche commentando la stessa aria fritta e rifritta del Papa contro Medjugorje. In realtà questa novità è assolutamente a favore delle apparizioni. Lo stesso Vescovo in una intervista dichiara: “I frutti spirituali di Medjugorje sono buoni” e ancora “Del resto, a Medjugorje ogni anno arrivano 2000.000 di pellegrini e questo qualche cosa significa”.
Poi, parlando di Giovanni Paolo II dice: “Lui era devoto alla Madonna in genere, compresa quella di Medjugorje. Non è una cosa cattiva”.
Ed infine ribadisce il concetto che: “I frutti sulle anime, mi sembrano positivi. Per frutti intendo la pratica dei sacramenti, le conversioni, il cambio nello stile di vita, la partecipazione alla messa e questo avviene a Medjugorje, non possiamo negarlo e non tenerne conto pastoralmente”.
E adesso veniamo al terzo punto. Il 26 febbraio 2017 è uscito sui media un articolo del Vescovo Peric. Questo il titolo: “Le “apparizioni” dei primi sette giorni a Medjugorje”. Conclude, come ha sempre fatto, che tali apparizioni sono false e che la Madonna non appare a nessun veggente di Medjugorje. Un articolo forte, deciso, sicuro. Peccato però che le apparizioni siano state studiate dalla Commissione Ruini e che siano in mano della Congregazione per la Dottrina della Fede. Non solo. Il suo predecessore, monsignor Zanic, all’inizio delle apparizioni fece una omelia nella parrocchia di San Giacomo in cui sosteneva apertamente i veggenti. Sosteneva che nessuno poteva averli manipolati. Solo successivamente divenne il loro più acerrimo nemico. I motivi non sono noti.
A monsignor Zanic fu tolto l’incarico, da parte dell’allora Vescovo Ratzinger, di seguire le apparizioni di Medjugorje. Nonostante tutto, ancora oggi, il Vescovo locale si permette di legiferare contro una apparizione che non gli compete più.
Risulta chiaro che questo è solo un suo pensiero. Ciò che lascia perplessi è che questo pensiero sia stato esternato proprio alla vigilia dell’arrivo di monsignor Hoser.
Che dire? Finalmente la pastorale della parrocchia di San Giacomo non sarà più sotto la giurisdizione del Vescovo Peric ma sotto le direttive del Vescovo Hoser. Ed è forse proprio questo il motivo di quest’ultimo accanimento contro le apparizioni di Medjugorje.
D’altra parte l’opinione di monsignor Ratko, conosciuta da sempre, non viene presa in considerazione da Roma. Se gli avessero creduto la storia sarebbe chiusa da anni.
Bisogna piuttosto sottolineare del perché, il vescovo, ha lasciato una parrocchia con così tanti pellegrini con solo 10 frati. La mancanza di accompagnamento e aiuto pastorale in questi anni deriva proprio da lui. E adesso che a fine marzo arriverà Hoser vedrà tutto quello che pastoralmente poteva fare per aiutare e non ha fatto.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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