Suicidio assistito: L’American College Of Physicians si oppone
Suicidio assistito…
Eccellente. L’American College Of Physicians (ACP), dopo aver studiato la questione, ha rilasciato una dichiarazione contro la legalizzazione del suicidio assistito.
Dalla memoria ufficiale dell’ American College Of Physicians:
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L’obbiettivo della società dovrebbe esser quello di ridurre la mortalità sanitaria, non aumentarla.
Il suicidio assistito medico, non è né una terapia né una soluzione a questioni complesse sollevate dal porre fine alla vita.
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Sulla base dell’etica sostanziale, della pratica clinica, politica e altre preoccupazioni, l’ACP non supporta la legalizzazione del suicidio assistito medico.
Questa pratica è problematica considerata la natura paziente-medico, va ad influenzare la fiducia in questa relazione tanto quanto nella professione e, fondamentalmente, altera il ruolo della professione medica nella società.
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Inoltre, i principi in gioco in questo dibattito sono anche alla base delle responsabilità mediche su altre questioni e il dovere medico di fornire assistenza sulla base del parere clinico, delle prove e dell’etica.
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Il controllo sulla modalità e sulla tempistica della morte di una persona non sono e non dovrebbero essere l’obbiettivo della medicina.
Tuttavia, attraverso la qualità della cura, la comunicazione efficace, il sostegno compassionevole e le giuste risorse, i medici possono aiutare i pazienti a regolare alcuni aspetti su come trascorrere l’ultima parte della loro vita.
In breve, questi medici etici impongono una maggior qualità della cura per coloro che sono in punto di morte, non facilitare la loro uccisione.
Il suicidio assistito è proprio questo: suicidio.
Non è un trattamento medico.
Non è compassione, il cui significato etimologico è “soffrire con”.
I sostenitori del suicidio assistito, hanno organizzato una campagna per convincere le associazioni mediche ad adottare una posizione di “neutralità ponderata” (qualsiasi cosa significhi) verso la minaccia del suicidio assistito.
Così facendo, avverrebbe un’abdicazione degli obblighi etici dei medici nella società.
Cosa potrebbe urtare il benessere dei loro pazienti e il posto della medicina nella società, nel legalizzare il suicidio?
I membri internisti dell’ American College Of Physicians, comprendono che il s.a. non è benefico.
E’ piuttosto l’abbandono (anche se involontario) di coloro che sperimentano il loro periodo di maggior bisogno di incondizionata integrazione, amore e cure realmente compassionevoli.
E’ bene, per l’ American College Of Physicians, incoraggiare e sottolineare questo punto cruciale anziché nascondersi sotto alla scrivania.
Questo articolo non è pro-suicidio assistito né pro-eutanasia, è a solo scopo informativo.
Fonte: lifesitenews
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