Accumuliamo e sprechiamo il cibo mentre c’è chi muore di fame
Il Papa tempo fa, ha proposto una riflessione stupenda, eppure è passata inosservata e per questo vorrei riprenderla. La riflessione è su un tema che oggi nemmeno ci si pone il problema: compriamo, accumuliamo e poi sprechiamo il cibo. Lo spreco è davvero notevole. Ecco quanto dice il Papa a riguardo:
È crudele, ingiusto e paradossale che, al giorno d’oggi, ci sia cibo per tutti e, tuttavia, non tutti possano accedervi; o che vi siano regioni del mondo in cui il cibo viene sprecato, si butta via, si consuma in eccesso o viene destinato ad altri scopi che non sono alimentari”. Niente di più vero: dobbiamo ammetterlo, noi sprechiamo il cibo ed il Papa ce lo ricorda, in modo semplice e conciso. Poi continua dicendo: Le nostre azioni sono il nostro futuro. Un’alimentazione sana per un mondo Fame Zero.
Non sprechiamo il cibo, c’è gente che si muore di fame!
Il cibo, canale di distruzione
Il Pontefice, nel messaggio, sottolinea come il cibo cessa di essere un mezzo di sussistenza per diventare un canale di distruzione personale”, ricorda che, a fronte degli 820 milioni di persone affamate, ci sono quasi 700 milioni di persone in sovrappeso, vittime di abitudini alimentari sbagliate. Un fenomeno che si è diffuso anche in Paesi a basso reddito perché si copiano modelli alimentari delle aree sviluppate. Da qui la diffusione di malattie derivanti da “uno squilibrio per eccesso” come diabete, patologie cardiovascolari e altre forme di malattie degenerative, o “uno squilibrio per difetto” che comporta un numero crescente di morti per anoressia e bulimia.
Non sprechiamo il cibo, mangiando più del dovuto e usandolo in modo distruttivo, quando c’è gente che ha fame!
Cambiare verso
“È quindi necessaria una conversione del nostro modo di agire, e la nutrizione è un importante punto di partenza. Viviamo grazie ai frutti del creato e questi non possono essere ridotti a mero oggetto di uso e di dominio”. La via da percorrere è quella di coltivare stili di vita ispirati ad una visione riconoscente di ciò che ci viene dato, cercando la temperanza, la moderazione, l’astinenza, il dominio di sé e la solidarietà: “virtù che hanno accompagnato la storia dell’uomo”. Un ritorno alla semplicità e alla sobrietà e con attenzione ai bisogni degli altri, per consolidare i nostri legami in una fraternità che miri al bene comune ed eviti l’individualismo e l’egocentrismo, che producono solo fame e disuguaglianza sociale. Uno stile di vita che ci permetterà di coltivare un rapporto sano con noi stessi, con i nostri fratelli e con l’ambiente in cui viviamo.
Famiglia: luogo per imparare uno stile di vita nuova
E’ nell’ambito familiare, e grazie alla sensibilità femminile e materna, che si impara a godere dei frutti della terra senza abusarne e si scoprono gli strumenti migliori per diffondere stili di vita rispettosi del bene personale e collettivo.
Non il mercato ma la persona
La lotta contro la fame e la malnutrizione non cesserà, dice il Papa, finché prevarrà esclusivamente la logica del mercato e si cercherà solo il profitto a tutti i costi, riducendo il cibo a mero prodotto di commercio, soggetto alla speculazione finanziaria e distorcendone il valore culturale, sociale e fortemente simbolico. Una è la strada: preoccuparsi dell’uomo, specialmente di chi non ha cibo. Quando la persona umana insiste sarà collocata nel posto che le spetta, allora le operazioni di aiuto umanitario e i programmi di sviluppo avranno un impatto maggiore e daranno i risultati sperati. Non possiamo dimenticare che ciò che accumuliamo e sprechiamo è il pane dei poveri.
Queste parole del Santo Padre risultano quasi nuove ormai nella nostra società. Facciamole nostre in tutti i sensi. Non sprechiamo il cibo, buttandolo! Non sprechiamo il cibo, mangiando più di quanto basta; sforziamoci ad essere più padroni di noi stessi, quante volte per la nostra golosità e ingordigia, mangiamo, mangiamo e sprechiamo cibo mangiando più del dovuto; e mentre noi ci sentiamo male per il troppo cibo ingerito, c’è chi si sente male perché ha lo stomaco vuoto.
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