Sui nostri peccati siamo infinitamente clementi
Pensiamo spesso che in fondo, il nostro cuore è pulito, amiamo, ed è ciò che conta. Ma quale amore? Siamo troppo clementi con i nostri peccati tanto da vedere il male come bene, e il bene come male. Basta non uccidere e siamo apposto! Magari fosse così. Il Signore anche negli Angeli e nei santi vede le macchie, figuriamoci in noi che siamo miserabili e fragili, incapaci di compiere sacrifici, incapaci di piegarci al dolore sopportando con amore…
Cosa vedrà in noi il Signore?
Santa Matilde un giorno mentre pregava le solite orazioni quotidiane, ricordava con amarezza i suoi peccati commessi e così facendo, all’imrpovviso ebbe una visione:
Vide sé stessa tutta coperta di cenci come di un mantello, e le vennero in mente queste parole: E la giustizia sarà cingolo dei tuoi reni (Isaia 11, 5). Si mise a pensare cosa farebbe mai quando il Dio di Maestà, cinto di giustizia, le sarebbe comparso nella sua divina Onnipotenza per domandarle conto delle Sue negligenze. Questo pensiero non le dava pace perché sappiamo benissimo che più si progredisce spiritualmente, più i peccati anche piccoli, diventano grandi. Quanto più l’uomo è santo davanti a Dio, tanto più si reputa vile ed inferiore a tutti; quanto più nella sua coscienza è mondo dal peccato, tanto più teme e di incorrere nella disgrazia del peccato. (tratto da il libro della grazia speciale).
Troppo clementi per nostri peccati
E noi? ci gistificchiamo su tutto. Oggi abbiamo perso Dio, abbiamo perso quel timore che era segno di salvezza. Ci teneva lontani da ciò che è male. I nostri peccati ormai sono diventati parte di noi. Ci siamo abituati talmente tanto al peccato che il peccato stesso ha assunto la faccia del bene. Ma non ci rendiamo conto che è solo una maschera destinata a frantumarsi in mille pezzi dinanzi a Dio, quando un giorno ci giudicherà.
Dio ci chiama ad essere perfetti ma sa pure che siamo uomini, fatti di carne ed ossa. Ciò non giustifica i nostri peccati commessi liberamente, spudoratamente e volutamente. Ma se ci sforziamo a liberarcene, se desideriamo rimediare, se ci proponiamo a non commetterli più, ecco che tutto cambia. Dio ha pietà del misero, si piega all’umile, e a coloro che invocano con tutto il cuore la sua misericordia. Ed è una prova la stessa visione di Santa Matilde che continua così:
La santa era talmente penetrata dalla vivissima contrizione, che vide il Signore Gesù seduto sopra un altissimo trono, in atteggiamento di ineffabile dolcezza. A questa vista la cenere di cui era coperta scomparve, ed ella si trovò davanti al suo Dio, rivestita di uno splendore lucente come oro. Riconobbe allora che la vita santissima e le opere perfettissime di Cristo avevano supplito a tutto il bene che essa aveva trascurato e che tutta la sua imperfezione era stata riparata dalla sublime perfezione del Figlio di Dio. (tratto da il libro della grazia speciale Cap. I).
Colpe gettate
Quando Dio lascia riposare sopra un’anima lo sguardo della sua misericordia e si china verso quella per averne pietà, tutte le colpe di lei vengono gettate in un eterno oblio.
Ricevuto così il prezioso dono della remissione di tutti i suoi peccati, santa Matilde, pienamente rassicurata, tutta accesa di santo ardore, si mise a riposare in seno al suo diletto Gesù, moltiplicando le testimonianze di affetto per il suo Signore e scambiando con Lui parole di ineffabile tenerezza. (tratto da il libro della grazia speciale LIBRO PRIMO).
Se siamo clementi con i nostri peccati dunque, sarà come gettare via la misericordia di Dio che serve per perdonarci e salvarci. Se proviamo dolore dei nostri peccati, Dio ci consolerà, ci salverà, e come santa Matilde, ci farà riposare sul suo seno diletto.
Scopri di più da Annalisa Colzi
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.