A chi si dichiara cristiano
Mi rivolgo chi si dichiara cristiano. E qui non posso scherzare!
“In questi giorni non ho avuto paura di affermare chiaramente quel che la Chiesa insegna in materia di “diritti civili” e nozze omo e continuerò a farlo.
Ho ricevuto, com’è ovvio, complimenti e attacchi e insulti, ma tutto ci sta. Non sono un politico assetato di spazi di potere, né un commerciante che vuol conquistare clienti, né un attivista religioso che cerca adepti. Sono solo un vescovo che quando si presenterà davanti a Dio dovrà rispondere della sua fedeltà alla missione che Gesù gli ha affidato.
A chi ritiene che lo urto quando ripeto i principi della dottrina cattolica vorrei dire che non ci posso fare niente. Sarebbe più facile per me tacere come fanno alcuni e dire che tutto è amore. Non farei il mio dovere e nemmeno il vostro bene. Preciso però che mi rivolgo non tanto a chi cristiano non è o non vuole esserlo, ma a chi si dichiara cristiano. E qui non posso scherzare!
Me lo ha insegnato papa Giovanni Paolo II che amava ripetere: “nessuno si faccia illusioni: oggi come ieri, essere cristiani significa andare controcorrente rispetto alla mentalità di questo mondo, cercando non il proprio interesse e il plauso degli uomini, ma unicamente la volontà di Dio e il vero bene del prossimo”.
Verità che anche papa Francesco riafferma. Basta leggere i suoi interventi alla fonte e non limitarsi ai resoconti dei grandi media”.
Mons. Giovanni D’Ercole, Vescovo di Ascoli Piceno
Dal profilo facebook del 26 febbraio 2016 di Don Giovanni D’Ercole
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