Ero finita in una setta New Age, ma Dio mi ha salvata
Volevano farmi abortire a quel punto compresi…
Con l’avvento del New Age le sette sul mercato si sono moltiplicate. Sono sette create ad arte per distogliere le anime dalla Fonte che è Gesù e manipolarle a proprio piacimento. Il New Age, movimento apparentemente buono, nasconde in realtà terribili insidie.
La testimonianza che segue spero che possa aprire gli occhi a tante persone.
“Ebbi occasione di conoscere un libro sullo “yoga cristiano” scritto da un sacerdote. Questo, insieme alla mia grande ignoranza in materia dottrinale, sia stata la spinta per scivolare sempre di più nella mentalità New Age.
Avevo 23 anni e mi ero da poco sposata con Dario. Attraverso una collega conobbi e feci mio tutto quel mondo esoterico che è appunto terreno fertile della mentalità New Age.
Iniziò con una semplice curiosità verso la cartomanzia. Cominciai a pensare che in fondo le arti divinatorie potevano appartenere a tutti. Noi eravamo dio di noi stessi.
Iniziai un percorso molto forte nel mondo di magia, astrologia, superstizione, occultismo, yoga, meditazione trascendentale, medianicità. Abbracciai le religioni alternative ed entrai a far parte di alcune sette, come quella di Sun Myung Moon.
Credevo nella reincarnazione
Ovviamente credevo fermamente anche nella reincarnazione, nell’ufologia e in tutto quello che raccontavano quei libri esoterici di cui si nutriva la mia mente.Adoravo i guru indiani, come Sai Baba ed in modo particolare, in Italia, Babaji Isa Atmananda, guru della setta “La Rosa di Babaji” della quale ero diventata un’attivista.
Feci un paio di anni di vegetarismo, conoscendo anche tutto quel mondo delle medicine alternative e dell’alimentazione degli Hare Krisna, i cosidetti “arancioni”.
Era tutto un mondo complesso quello in cui mi muovevo. Piano piano cresceva sempre di più l’odio verso la Chiesa Cattolica.
Dio non era una Persona, ma un’energia vitale che “impregnava” tutto l’universo. Animalismo e antispecismo (cioè considerare l’uomo e l’animale sullo stesso piano) mi portarono ad una visione antropologica molto lontana da quella cristiana.
Disamore con mia madre
Con il matrimonio ero convinta di essere fuggita da una situazione di disamore che vivevo con mia madre. Ma mi resi ben presto conto che l’amore di Dario non era sufficiente a colmare quel vuoto che avevo nel cuore.
Anche con Dario c’erano spesso incomprensioni, in parte dovute anche alle nostre famiglie di origine, così estremamente diverse.
Così per qualche anno vissi un percorso molto intenso nella mia ricerca/conoscenza delle religioni alternative con un eccessivo attaccamento alle persone incontrate negli ambienti delle sette.
Si incrinarono molto i rapporti con mio marito che faceva di tutto per allontanarmi da queste assurde credenze e superstizioni, ma per paura di perdermi cercava di farne parte.
“Se non vivi il sentiero della luce, perderai Margherita.“
gli dicevano i miei solerti amici del New Age. Così Dario cercò di capire, di capirmi, anche di tenermi stretta a lui, maldestramente, pur di non perdermi, fino al punto in cui, anche a causa della continua richiesta di soldi che mi veniva fatta, cominciò ad ostacolarmi sul serio.
Avevamo allora la nostra prima figlia Erica di 3 anni ed eravamo sposati da 7 anni. Cominciammo seriamente a pensare di separarci. Alcuni amici della setta mi spingevano a credere che sarebbe stata un’ottima soluzione.
I litigi si sommavano. Le tensioni erano tangibili fra noi. A poco a poco l’odio verso Dario ed il suo verso di me prese il posto di quell’amore su cui avevamo pensato di fondare la nostra casa e la nostra famiglia.
Eravamo ad un punto morto: l’amore verso Erica ci spingeva a fingere con lei che la nostra famiglia c’era, che mamma e papà erano uniti.
Ci fu un momento di pausa; un momento in cui ci fermammo e cercammo di capirci, dicendoci i nostri dolori. Ritrovammo quell’attimo in cui forse ci potevamo nuovamente comprendere.
Durò pochissimo (quel tanto che permise a Dio di sferrare un colpo fantastico!).
Ricominciammo a litigare ed a pensare alla separazione…
Dario non poche volte mi minacciava di “trovarsene un’altra” ma, alla fine, a noi questo non interessava tanto: era il futuro di Erica che ci preoccupava.
Ci dicevamo “tu te ne vai da casa, io sto con Erica”. Ma ecco che scoprii di essere in attesa della nostra seconda figlia Sara.
Quell’attimo di avvicinamento di due mesi prima aveva portato un frutto incredibile e inaspettato.
Fu davvero un dono di Dio e che ci mise di fronte ad una situazione paradossale e incredibile. Se avessimo fatto la scelta sbagliata sarebbe stato la fine di tutto.
Il diavolo tentò di sferrare il suo colpo proprio in un momento forte del nostro smarrimento di fronte a questa gravidanza.
Nella setta in cui ero inserita ventilarono l’idea di farmi abortire.
Rimasi talmente inorridita… Fu uno scossone tale che mi permise di aprire un po’ gli occhi su quello che stavo vivendo!
Oggi posso dire che quello scossone fu una Grazia di Dio.
La segretaria del “guru” di turno, scoprendo la mia maternità, mi congedò freddamente. Fui costretta a lasciare la setta e mi infuriai moltissimo con quel dio che mi aveva messo in quel pasticcio. Ma l’istinto materno che prevalse in me mi riavvicinò anche a Dario.
Vissi un anno completamente presa dal mio essere madre di due meravigliose bambine che mi donavano una gioia ritrovata.
Al tempo stesso mi estraniai talmente dal mondo esterno, che Dario, preoccupato da questa “chiusura” andò a ricercare i vecchi amici della setta. Così mi trovai di nuovo immersa in una esperienza esoterica.
(Continua)
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