Sentirsi lontani da Dio da cosa dipende?
Molti cristiani dicono di sentirsi lontani da Dio e questa sensazione per loro è segno di inesistenza, si convincono che forse essere cristiani è tutto inutile; Dio non esiste! Ma non tutti forse sanno, che sentirsi lontani da Dio, non dipende altro che da noi. Uno dei casi principali è il peccato mortale.
Sant’Agostino diceva che Dio non abbandona a meno che prima non venga abbandonato. Si abbandona Dio peccando. Se io commetto un peccato mortale, alzo un muro tra me e il Signore.
Il rimedio qui sta nella conversione del cuore e soprattutto nella confessione sacramentale.
C’è poi un altro caso, il sentirsi lontani da Dio pur vivendo nella sua grazia. Questo secondo caso è quasi contraddittorio rispetto a ciò che abbiamo appena detto.
Come è possibile sentirsi lontani da Dio se rispetto la sua legge, se cerco di amarlo e servirlo? Se non faccio altro che pensarlo tutto il giorno, procurandogli lode attraverso le mie azioni? I motivi sono i seguenti:
Dio ci mette alla prova
Avete mai sentito parlare della notte dello spirito? Esiste un bellissimo libro spiegato alla perfezione, anche se è un libro abbastanza impegnativo. Si chiama Opere di San Giovanni della Croce questo libro è di alto misticismo, dove racchiude tutti i movimenti sensibili e spirituali dell’anima. Un libro che raccomando a chi ha voglia di leggere e crescere spiritualmente, ma ripeto è impegnativo. Anche Santa Teresa ha sofferto lungamente questa privazione di fervore e lo possiamo leggere nel capitolo undicesimo del libro “Libro della mia vita ” scrive: “Che deve fare colui che da molti giorni non prova altro che aridità, disgusto, insipidezza, e un’estrema ripugnanza… né riesce a formulare un buon pensiero?”.
Ed ecco la risposta: “Sua Maestà vuole condurre per questa strada perché comprendiamo meglio il poco che siamo”.
Questa stessa povertà aiuta a servire Dio “con giustizia, fortezza d’animo e umiltà”.
La notte dello spirito non è l’unico motivo
Spesso, il dolore, le fatiche, le preoccupazioni, prendono il sopravvento nella nostra vita, e quindi mettono un pò da parte la vita spirituale a tal punto da farci avvertire la lontananza di Dio. Nonostante cerchiamo di portare avanti la vita spirituale ci troviamo soffocati dalle mille problematiche della vita, tanto da dover impiegare tutte le proprie forze per poter respirare aria di cielo. Il sentirsi lontani da Dio, è quasi un dono in questo caso, perché ci rammenta che ci stiamo troppo distaccando dalle cose essenziali. Dobbiamo sicuramente dare peso alle cose terrene, alle loro preoccupazioni ma dobbiamo fare come faceva Gesù: di giorno tra il mondo e le sue vicissitudini, di notte su per la montagna a pregare per poterci riprendere. Dobbiamo ogni giorno ritagliare dei momenti dedicati alla preghiera. Essa è respiro, è fuoco che tiene accesa la fiamma divina in noi.
Quindi concludendo, dobbiamo fermarci e fare il punto della situazione e dire: Dipende da me? Sono in peccato grave? Prego? Quanto prego? Come prego? Sono troppo preso dalle mie preoccupazioni tanto da trascurare il Signore? C’è poi chi dice: Io prego, mi confesso, mi sforzo a piacere a Dio... bene non hai da temere. Se sei del primo caso, corri a confessarti perché i peccati mortali portano all’inferno. Se sei del secondo caso, riprenditi, e prefissati degli orari da dedicare esclusivamente a Dio; anche un’ora al giorno divisa in vari momenti, come la recita del rosario, recita dei salmi ecc ecc. Qui voglio dare un suggerimento: aggiungere alle nostre preghiere quotidiane, anche la lettura spirituale, che è un vero toccasana per riaccendere il fervore.
Nel terzo caso, pur facendo molto per il Signore, pur dedicando il tempo alla preghiera, alla lettura spirituale, pur cercandolo su e giù ma continuiamo a sentirci lontani da Dio… non temiamo! Armiamoci di santa pazienza e continuiamo ad essere fedele alla sua legge. Prima o poi ci darà consolazioni, fervore e gioia. Offriamo questa nostra freddezza per riparare all’indifferenza delle anime tiepide.
Convinciamoci che la devozione sensibile non è essenziale al vero amore di Dio e che basta voler amare Dio compiendo la sua volontà e osservando i comandamenti per amarlo realmente come Lui desidera. Chi si trova in questo stato può essere certo di trovarsi sulla via che conduce alla santità.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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