Sei umile veramente o per finta?
Umile non è chi affronta molteplici necessità e carenza di beni, ma chi fa spazio a Dio nel suo cuore e confida nella Sua benevolenza
L’umiltà è una virtù che tutti valorizziamo e desideriamo, ma nella sua ricerca ci imbattiamo con modi diversi di considerarla. A volte questi modi di percepirla sono errati, per questo vorrei condividere con voi cinque suggerimenti o consigli per identificare una falsa umiltà e sapere come avventurarsi nel compito di purificarla, non senza prima ricordare il significato della parola “umiltà”.
Come si definisce l’umiltà?
Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci offre un riferimento da cui possiamo partire per fornire una definizione sommaria di questa virtù: “L’umiltà ci fa riconoscere: « Nessuno conosce il Padre, se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare » (Mt 11,27)” (CEC 2779). In altre parole, l’umiltà è una virtù necessaria per poter conoscere il Padre, e questa conoscenza è impossibile se non avviene attraverso Suo Figlio Gesù.
Gesù ci rivolge un forte appello ad essere come bambini per poter raggiungere il Regno dei Cieli, e quindi l’umile è colui che riconosce la necessità di essere semplice, “piccolo”, e di confidare nell’aiuto dello Spirito Santo. Una volta chiarito il concetto, passiamo ora ai suggerimenti.
Pregate? E com’è questa preghiera?
Porvi queste due domande può servirvi come “termometro spirituale” per misurare la vostra capacità di essere umili, perché chi prega si riconosce bisognoso e confida nella bontà e nella misericordia di Dio. Chi si tiene lontano dalla preghiera o la abbandona cade nel pericolo di confidare solo in se stesso e di credersi autosufficiente. In altre parole, una persona che allontana o abbandona la preghiera dalla propria vita ha molta più difficoltà a diventare umile, perché l’incontro con il Padre porta a sentirsi piccoli e bisognosi del Suo aiuto.
La soluzione a questo comincia con un esame di coscienza in cui si riconoscono i propri errori, e allo stesso tempo si riconosce la misericordia di Dio nella propria vita. In questo modo si può comprendere che il cammino spirituale richiede una crescita della nostra piccolezza, della nostra umiltà.
Cercate di far sì che le vostre azioni vengano riconosciute e valorizzate?
Cercare costantemente il riconoscimento altrui crea la necessità di sentirsi sempre lodati. Questo ci guida verso una via tormentosa in cui se non si viene valorizzati dagli altri non si riesce ad essere felici ed è difficile sopportare la quotidianità.
Di fronte a questo, si potrebbe lavorare sulla propria autostima. Per farlo bisogna riconoscere che le azioni che si realizzano e i successi che si raggiungono non hanno bisogno dell’approvazione degli altri, che tutte le proprie azioni devono portare a trovare felicità e autostima.
Siete grati?
Attualmente esiste una necessità immensa del fatto che tutto venga riconosciuto e ringraziato, ma si insiste poco sull’importanza di essere grati nei confronti degli altri, di Dio e di se stessi. Chi cammina nell’umiltà comprende l’importanza di ringraziare per tutto. Per quanto sia piccolo il favore ricevuto, è sempre degno di riconoscenza.
Realizzate opere di carità?
Chi è umile è capace di donarsi e di offrirsi per aiutare nella crescita e nella conversione altrui. Quando procediamo vedendo le altre persone come una moltitudine di “altri”, le difficoltà diventano più pesanti, ma se invece cerchiamo di rendere questi “altri” un “noi”, tutto diventa un po’ più leggero, il peso viene alleviato. Perché? Perché comprendiamo che abbiamo bisogno degli altri non solo per realizzarci come persone, ma anche per essere felici.
Riconoscete la necessità di chiedere a Dio questa virtù?
Com’è necessario chiedere a Dio di aumentare la nostra fede, lo è anche riconoscere che la crescita in questa virtù è costante e continua. Abbiamo quindi sempre bisogno di chiedergli di assisterci nel cammino, e di aumentare in noi con la Sua Grazia la capacità di essere umili e di saperci bisognosi di Lui e degli altri.
Vi manca l’umiltà? Tranquilli! Dobbiamo tutti crescere in questa bella virtù a vari livelli. L’umiltà nobilita l’uomo, e anche se molte volte troviamo concetti sull’umiltà che non sono altro che false illusioni, vorrei invitarvi a iniziare un cammino di purificazione e rafforzamento sulla base della semplicità del vostro cuore.
Ricordate, infine, che umile non è chi affronta molteplici necessità e carenza di beni, ma chi fa spazio a Dio nel suo cuore e confida nella Sua benevolenza. Coraggio! L’avventura è appena cominciata.
di padre Mauricio Montoya
Scopri di più da Annalisa Colzi
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.