Per seguire Dio bisogna anteporre gli altri a noi stessi
Prendendo spunto dalle riflessioni di Papa Francesco…..
Parole bellissime e soprattutto pieno di significato cristiano, sono quelle del Santo padre quando dice: “per seguire Dio bisogna anteporre gli altri a noi stessi“. Tutte le parole di Gesù infatti vertano sul prossimo.
In modo chiaro lo vediamo nel discorso di Gesù alla folla, nel quale da delle indicazioni a chi decide di seguirlo: “non può essere suo discepolo chi non lo ama più dei propri cari, chi non porta la sua croce, chi non si distacca dai beni terreni ”.
Per essere nella gioia piena bisogna amare in modo puro
Gesù deve essere il nostro tutto per poter vivere pienamente nella perfetta letizia, nella pace vera. Chi invece non riesce a staccarsi , e per distacco, non significa non amare i genitori, il marito, la moglie, i figli; no, perché sarebbe contro alle altre Parole dette da Gesù: ” Ama il prossimo….”
Gesù intende dire che dobbiamo amare attraverso il suo cuore. Cioè amare Gesù al di sopra di tutto e tutti e attraverso questo amore, amare gli altri. Solo così potremo seguire Dio come Lui desidera.
Seguire Dio vuol dire abbandonare noi stessi
La grande folla che segue Gesù dovrebbe invitarci a riflettere sul Suo comportamento; avere un grande ascendente su molte persone potrebbe portare qualcuno ad approfittarsi della debolezza altrui. Infatti anche oggi quando abbiamo bisogno “ci affidiamo a chi con destrezza e furbizia sa cavalcare questa situazione, approfittando delle paure della società e promettendoci di essere il salvatore” che risolverà i problemi, mentre in realtà vuole accrescere il proprio gradimento e il proprio potere.
Seguire Dio vuol dire seguire uno stile diverso dal nostro
Spesso vogliamo seguire Dio ma lasciare uguali le nostre abitudini, e tra abitudini intendo i nostri vizi, i nostri peccati. Come dice Papa Francesco, “lo stile di Dio è differente“. Il nostro stile è fatto sempre per noi stessi, mettendo prima i nostri bisogni dinanzi agli altri.
Inoltre, accade spesso che usiamoi bisogni degli altri per metterci in evidenza. Esempio lampante, è quando un politico aiuta chi è in difficoltà, solo per avere più voti. In questo caso stra strumentalizzando gli altri, i bisogni del prossimo.
Non usa i nostri bisogni per la sua gloria
Lo stile di Dio invece, come dice il Papa, non strumentalizza i nostri bisogni, non usa mai le nostre debolezze per accrescere se stesso, invece di lasciarsi attrarre dal fascino della popolarità (perché la popolarità affascina) chiede a ciascuno di discernere con attenzione le motivazioni per cui lo segue e le conseguenze che ciò comporta.
Ci vogliono buone motivazioni
Gesù raccomanda la folla di seguirlo solo se ha delle buone motivazioni, se è disposta a portare la croce, a farsi carico dei pesi propri e dei pesi degli altri, fare della vita un dono, non un possesso, spenderla imitando l’amore generoso e misericordioso che Egli ha per noi. Si tratta di scelte che impegnano la totalità dell’esistenza; per questo Gesù desidera che il discepolo non anteponga nulla a questo amore, neanche gli affetti più cari e i beni più grandi.
Per esserne in grado la sola cosa da fare è non pensare a se stessi perché la misura dell’amore è amare senza misura, anche se costa la croce del sacrificio, del silenzio, dell’incomprensione, della solitudine, dell’essere ostacolati e perseguitati.
Aggiungo…..
Per poter però essere capaci di sacrificarci per gli altri, biosgna amare di un amore grande, che va aldilà del modo di amare umano. E per raggiungere questo stato, bisogna amare Dio, perché Dio stando nel nostro cuore, riverserà attraverso noi, il suo amore a chi ci circonderà.
Siamo solo degli illusi se crediamo che seguire Dio significa fare giusto due cose. Andare a messa, dire qualche preghiera e non rubare e non uccidere. Cosa davvero triste, oggi, è sentire e vedere persone che credono che seguire Dio sia semplicemente dire: ” io credo e Dio è amore e perdonerà tutti i miei peccati” o peggio: ” Lui sa che io sono debole, capirà”.
Questo non è amare, non è seguire Dio. Se ti dichiari cristiano, devi essere davvero, sennò non stai seguendo Dio ma te stesso.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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