Scalare una montagna fa parte del nostro cammino di fede
Qualcuno potrebbe chiedersi: Scalare una montagna fa parte del nostro cammino di fede? Ma che significa?
Domanda lecita che esige una risposta netta: Il nostro cammino non è una strada ma una scalata. Credere, avere fede, seguire la via stretta del Vangelo, vincere le tentazioni, amare chi ci disprezza e ci fa del male…è faticoso, molto più che scalare una montagna. Il cammino quindi di un cristiano non è cammino, ma una scalata. Armiamoci quindi o cari amici di piccone, di corda, e di tutto ciò che ci aiuterà a salire sul monte.
Scalare una montagna è possibile!
Se devo quindi dare un’immagine che rappresenti il nostro cammino di fede, lo paragono ad una scalata di montagna. Dio è nell’alto dei cieli…Dio sul monte Sinai ci ha dato la sua legge. Gesù sul monte Tabor si è trasfigurato dinanzi ai suoi discepoli. Gesù per redimerci è salito sul monte Golgota. Anche noi quindi dobbiamo salire, ascendere verso il cielo. Questo monte qualche volta potrà somigliare al monte Tabor, altre volte a quello del calvario, ma dobbiamo salire e mai fermarci fino a che non raggiungeremo la vetta (DIO IL NOSTRO UNICO SCOPO DI VITA).
La perfezione cristiana consiste nello scalare una montagna spirituale. Tutti siamo chiamati a questa sublime ascensione, perché tutti siamo stati creati per raggiungere il Paradiso.
« Siate perfetti, dice Gesù Cristo, com’è perfetto il Padre vostro che è nei Cieli » (Matteo, V-48).
Queste parole divine non sono rivolte solo ai Sacerdoti, ai Frati, alle Suore, ma a tutti coloro che sono battezzati.
La perfezione spirituale non ha limiti; ogni anima raggiunge quel grado che vuole, secondo la misura a grazia di Dio e proporzionata al grado dei buona volontà che vi mette.
Ma è possibile conseguire la perfezione cristiana, cioè vivere intensamente la vita spirituale?
Certo, perché il Signore non comanda l’impossibile e non invita a cose assurde; poiché dice « Siate perfetti », è sua volontà che ognuno si sforzi di conseguire la perfezione di cui è capace, secondo i talenti ricevuti e secondo lo stato di vita che ha abbracciato.
Chi dicesse: Non posso vivere una vita spirituale, perché sono nel matrimonio, perché desidero accasarmi … perché devo guadagnarmi il pane … chi così dicesse, sarebbe in errore. L’unico impedimento alla vita spirituale è la pigrizia e la cattiva volontà; ed allora è il caso di dire: Signore, liberaci dalla cattiva volontà.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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