In seconda liceo si risolvono i “problemi” lanciando sassi dal cavalcavia
Condivido con voi un post di un papà giustamente preoccupato per quello che ha letto nel libro di scuola di suo figlio. Io sono rimasta senza parole, pur essendo abituata a leggere di tutto. Se le scuole insegnano questo… annamo bene.
“Adesso ditemi voi se è possibile che sul libro di fisica di secondo liceo di mio figlio ci sia un esercizio nel quale, per far pratica sul moto uniformemente accelerato, si faccia uso di uno scenario come questo… un idiota che si diverte a lanciare i sassi dal cavalcavia dovendo verificare se il suo sasso colpirà o meno un’auto che transita al di sotto…
Io dico che davvero non ci sia più limite a nulla… e poi il testo del problema “Sasso dal cavalcavia!”, pure col punto esclamativo. Ma cos’è, un tentativo deliberato per accattivarsi la simpatia dello studente facendo ruotare l’esercizio attorno ad un tema capace di suscitarne ilarità ed attenzione?
Complimenti!
Vorrà dire che non dovremo stupirci di vedere, che so, un problema di balistica nel quale si chieda se la traiettoria del proiettile sarà capace di trapanare il cranio del prigioniero durante una esecuzione, oppure un problema di elettrotecnica nel quale si chieda con quale tensione si riuscirà a far fermare il cuore ad un condannato a morte attraverso la sedia elettrica….
Ma roba da matti.
Noi genitori viviamo l’immane difficoltà dell’età contemporanea di dover svolgere il nostro difficile ruolo. Nonostante la deriva di una società imbarbarita. Nonostante la relativizzazione di principi come l’etica, la morale, la solidarietà, la giustizia. Nonostante la venuta meno del riferimento e dell’esempio di qualsiasi istituzione. Ci è rimasta soltanto la scuola con cui stringere un patto solidale per la crescita dei nostri figli. Che almeno questa non venga meno al suo ruolo, per favore…”.
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