Sant’Anna Schaffer: LA GIOVANE DI HIENDORF E IL MALIGNO
Tra i dolori che afflissero la vita di Sant’ Anna Schaffer, non vanno dimenticati i durissimi e prolungati attacchi del demonio.
Come disse il Santo Curato d’Ars:
“Gli amici di Dio sono sempre in duro combattimento col demonio e specialmente coloro che, con amore e fedeltà, si interpongono per la salvezza delle anime”.
Santo Curato d’Ars
Quando Satana, col permesso di Dio, tormenta duramente un’anima, viene vinto proprio dal sacrificio di essa: è proprio l’offerta di questo sacrificio che impedisce al diavolo di far del male ad altre anime. Queste sofferenze riparatrici sono però molto pesanti per chi ne è colpito, perché la rabbia del demonio si scatena in maniera tremenda su chi gli toglie anche una sola anima.
Grande è il mistero della malvagità di Satana e del suo odio. I tormenti che sant’ Anna Schaffer dovette patire da parte del demonio furono prove permesse da Dio. Il suo direttore spirituale, a conoscenza di tutto, così testimonia: “Anche se immersa nelle tenebre, tormentata, percossa da Satana, la povera sant’ Anna Schaffer non si rifiutò mai di accettare la volontà di Dio. Diceva sempre il suo ‘sì’ e manifestava in questo modo il suo totale abbandono e la sua insondabile fiducia nell’aiuto della grazia di Dio. Quando la sua anima era immersa in un’angoscia mortale, si rivolgeva con una fiducia illimitata al Sacro Cuore di Gesù dicendogli: “Sacratissimo Cuore di Gesù, io confido in Te!“. Questa giaculatoria le era tanto cara e le dava grande forza.
Molte volte e a lungo ricevette dei duri colpi dal maligno. Dai suoi scritti infatti leggiamo:
La notte fra il 13 e il 14 ottobre 1918 fu molto dolorosa e sopportai molte sofferenze. Erano le due e mezza di notte quando udii una carrozza che proveniva al galoppo da Hiendorf, passando quindi davanti alla chiesa.
Compresi subito che questa carrozza era venuta a prendere il sacerdote perché portasse il santo Viatico ad una giovane di quel paese che era molto ammalata. Dopo pochi minuti la carrozza ripartì velocemente verso Hiendorf. Accompagnai spiritualmente il Salvatore lungo quel viaggio, pregandolo con fervore perché concedesse a quella povera ragazza di riceverlo nell’Eucaristia così da compiere, unita a Lui, il grande viaggio verso l’eternità.
Pregai per quella ragazza fino alle quattro e mezzo, poi caddi in un sonno molto leggero, ma solo per pochi minuti. Quel breve tempo fu però sufficiente perché potessi avere un sogno bruttissimo. Mi sembrava che il maligno fosse lì vicino a me e mi percuotesse così duramente e così a lungo da togliermi quasi il respiro. Il diavolo mi disse che mi picchiava perché avevo pregato tanto per quella ragazza. Mi disse: “Questa faccenda non ti deve interessare!”. Sempre nel sogno, cominciai a gridare con tutte le mie povere forze. Nel frattempo udii delle persone sotto la finestra della mia camera e riconobbi la voce del Parroco che diceva: “Anna, Lei deve andare subito a Hiendorf; la figlia del sindaco è morta!”, ma io non potevo muovermi perché continuavo a ricevere colpi. Sentii mia madre che diceva: “Svegliati e non gridare così forte; ti sentono fino in strada e già qualcuno dei vicini è venuto a bussare!”. Io volevo risponderle: “Sì, mamma, ma è morta la figlia del sindaco”. Avrei voluto rispondere, ma non riuscii a pronunciare neppure una sillaba.
Intanto continuavo a invocare con tutto il cuore il santissimo Nome di Gesù e dopo alcuni istanti mi svegliai del tutto. Erano quasi le cinque del mattino. Dopo questo brutto sogno mi sentii così debole da non riuscire a parlare. Rimasi così gravemente indebolita e disfatta per tutto il giorno, che era come se tutte le mie membra fossero state spezzate in due.
Ho avuto molte altre volte sogni così tremendi e quasi sempre ne uscivo talmente distrutta da non riuscir neanche a parlare. La figlia del sindaco era realmente morta.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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