San Giuseppe modello di penitenza
San Giuseppe è riconosciuto come modello dei lavoratori, come papà per eccellenza, sposo fedele, ma pochi mostrano il suo aspetto di modello di penitenza.
La venerabile Maria d’Agreda e San Giuseppe modello di penitenza
La venerabile Maria d’Agreda ebbe rivelazioni speciali anche su san Giuseppe, oltre che, in più, sulla Sacra Famiglia. A riguardo della penitenza nei cibi, la Venerabile riferisce che la Sacra Famiglia faceva continua astinenza dalle carni, e in effetti, Gesù, Maria e san Giuseppe «mangiavano ben poco, e subito dividevano fra i poveri, dando specialmente ai malati, il resto delle vivande, ed anche il denaro guadagnato con i loro lavori.
San Giuseppe non aveva un letto
Per il suo risposo san Giuseppe non volle mai avere un letto, e solo si sedeva in qualche modo in un luogo qualsiasi, per dare un breve riposo al suo corpo affranto dalla fatica, appoggiando di solito il capo ad una mano, perché era oltremodo penitente in tutto.
Tanto Maria, quanto san Giuseppe visitavano con frequenza gli infermi e spesso san Giuseppe prendeva con sé Gesù Bambino, il quale, alle volte, concedeva agli ammalati la salute del corpo, e più spesso concedeva grazie grandi alle loro anime. Quando si trovavano in Egitto, (dove era necessario risvegliare la fede), Gesù operò delle guarigioni miracolose ma si attribuiva la cosa all’onnipotenza divina, senza che i risanati comprendessero che le guarigioni procedevano da Gesù Cristo.
Beata Caterina Emmerick racconta dei sacrifici di San Giuseppe
Nelle sue straordinarie rivelazioni mistiche, la beata Caterina Emmerick racconta anche lei la vita austera di San Giuseppe, fatta di penitenza e sacrificio, che ogni giorno nella casa di Nazareth offriva. Spesso si nutriva soltanto con dei piccoli pezzi di pane, con alcune fave oppure altri ortaggi, e soltanto qualche volta poteva avere un pò di pesce da mangiare.
In più si dovrebbero ricordare tutti i sacrifici fatti nei lunghi viaggi da Nazareth fino a Gerusalemme, su quelle strade lunghe e fangose per le piogge, senza dire, poi, dei travagli senza numero specialmente per la necessità dell’acqua lungo l’intero deserto, durante il faticosissimo viaggio in andata e ritorno dall’Egitto, fino al rientro alla umile casa di Nazareth.
Invocare San Giuseppe come modello di penitenza
Ci perdiamo spesso oggi invece nel consumismo, tanto dannoso per la salute del corpo e dell’anima. Dovremmo invece invocare San Giuseppe come modello di penitenza, affinché ci aiuti e ci insegni a saperci mortificare, a saperci moderare. Cosa che oggi risulta davvero difficile. Guardiamo a san Giuseppe e alla Sacra Famiglia, e cerchiamo di farci illuminare e spingere dal loro splendido esempio di vita nel sacrificio offerto generosamente per noi e per gli altri in riparazione di tutte le nostre debolezze e infedeltà alla vera vita cristiana che deve essere austera e nobile, ricca di amore a Dio e al prossimo.
tratto da un articolo di p. Stefano Manelli
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