San Giuseppe intercede per le anime del purgatorio
Tra San Giuseppe e le anime del purgatorio c’è una grande correlazione. Il santo umile, sposo di Maria, il Patrono della Chiesa Universale: il mite falegname di Nazareth, colui che si è preso cura del Figlio di Dio, può ottenere la liberazione immediata della anime del purgatorio.
Giuseppe, compiuto il suo ministero e sciolta la sua anima santa dai lacci che la tenevano prigioniera nel corpo mortale, scese al limbo ad aspettarvi quel giorno in cui ai giusti sarebbe stata aperta la porta del cielo. Appena giunto, mutò in certezza la speranza di quelle anime che da tanti anni sospiravano la venuta del loro liberatore; come una vaga aurora che fuga le tenebre notturne, egli annunzia loro il divin Sole di giustizia, che tra breve le deve visitare per introdurle nella celeste Gerusalemme. Oh! chi potrebbe dire con quali trasporti di gioia accogliessero tra loro Giuseppe i pii antenati del divin Messia; con qual giubilo indicibile ascoltarono i commoventi ragguagli sulla vita nascosta di Gesù Cristo in Nazaret e sulle sublimi virtù di Maria! Quale sopratutto non fu la riconoscenza di Anna e di Gioachino verso colui che tutto s’era sacrificato a favore della santissima loro figliuola?
Si può affermare francamente, che la presenza del Padre adottivo del Salvatore addolcì le ansietà che provavano tutti i giusti di non poterlo ancora vedere. Sull’ esempio di San Giuseppe, siate pieni di zelo e di carità verso le sante anime del purgatorio, che sospirano il felice istante nel quale sia loro dato di contemplare il divin Salvatore e l’augusta sua madre; visitatele con le preghiere e con le vostre buone opere; intercedete per esse presso il Padre adottivo di Gesù, il quale non può a lui negar nulla.
Dio mi fece conoscere, così descrive la venerabile suor Dionisia Martignat, che per mezzo della devozione a san Giuseppe moribondo, la sua divina bontà voleva fare molte grazie alle persone agonizzanti e che, come san Giuseppe non andò al cielo subito, non avendolo Gesù Cristo ancora aperto, ma discese al limbo, così è una devozione efficacissima per gli agonizzanti e per le anime purganti l’offrire a Dio la rassegnazione di san Giuseppe in quello che moriva e lasciava su questa terra Gesù e Maria, e l’onorare la santa pazienza di questo grande Santo, nell’aspettare che egli fece tranquillo nel limbo sino al giorno di Pasqua, nel quale da là lo trasse Gesù Cristo glorioso e risuscitato.
Io provo la più grande consolazione, o mio amabile e potente protettore, nel sapere che la vostra fedele serva S. Teresa assicura di non avervi mai pregato invano e di avere sempre ottenuto mercè la vostra intercessione quanto a Dio ha domandato, e che tutti quelli che hanno per voi una vera devozione e a voi ricorrono con fiducia, sono sempre esauditi e fanno progressi nella virtù. Animato da tale confidenza a voi vengo, o degno sposo di Maria, e mi prostro ai vostri piedi, peccatore è vero, ma contrito ed umiliato. Non rigettate la preghiera che oggi vi faccio, cioè che quando, come spero, uscirà dal corpo l’anima mia giustificata dalla grazia di Gesù, per la vostra intercessione si accorci il tempo di espiazione che dovrò passare nel purgatorio, e così più presto possa volare a bearmi della visione beatifica del mio Dio per tutta l’eternità.
Preghiamo dunque San Giuseppe per le anime del purgatorio e troveranno un grande aiuto, perché il santo otterrà loro uno sconto di pena in quel luogo di espiazione.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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