Real bodies? No, real persons e alla mostra le ragazze svengono
Real bodies
una mostra da evitare
una mostra per tutti?
Sempre nell’articolo del TREVISOTODAY il medico legale, dottor Antonello Cirnelli commenta così la mostra: “Ogni corpo ed organo visibile alla mostra Real Bodies è stato meticolosamente scuoiato fino a realizzare una vera e propria opera d’arte medico legale” ha spiegato “ogni pezzo esposto ha richiesto mesi di lavorazione ed un’enorme conoscenza dei dettagli anatomici”. E ancora: “La mostra Real Bodies dedicata alla conoscenza del corpo umano è adatta ad ogni tipo di pubblico e darà a tutti un grande insegnamento che va oltre l’importante aspetto istruttivo scientifico. Attraverso il sacrificio di chi ha donato alla scienza il proprio corpo dopo la morte, ci insegna infatti quanto è importante la qualità della vita che stiamo vivendo. Ci insegna che il corpo va rispettato essendo una meravigliosa macchina perfetta che viene valorizzata e tenuta in salute anche con lo sport e non merita di essere danneggiata da abitudini insensate e non salutari”.
A quel punto, dopo aver letto questa presentazione (che nell’articolo in questione era molto più lunga), seppure preoccupata dal riferimento a “organi e corpi scuoiati”, incuriosita, ho pensato di guardare le immagini e le presentazioni video di questa mostra. Volevo anche io trarre “grande insegnamento” dalla sua visione, così come dichiara il dottor Cirnelli. In realtà la visione di questi organi e corpi mi ha messo parecchio in difficoltà. Mi sono sentita male, infastidita, impressionata.
svenimenti e malesseri
Questi corpi, nudi, (compresi dei feti) che sono stati manipolati come dei manichini e messi in posa, mi ha fatto sentire come dentro un Grande Fratello esasperato che non si limita più a spiare nell’intimità delle persone, ma che addirittura vuole spiare dentro il corpo, aprendolo, spellandolo, piegandolo, disponendone a suo piacimento… Ho saputo in seguito, sempre leggendo su internet, di altre persone, di adolescenti, ma non solo, che hanno accusato dei malesseri (svenimenti, capogiri, nausea) durante la visita alla mostra. Allora mi chiedo: come si possa portare dei fanciulli in gita in un posto del genere? Per favore, finiamola con la mania di voler vedere tutto e di voler far vedere tutto ai nostri figli, non è in questo modo che facciamo fare loro esperienza della vita!
Certe cose lasciamole agli addetti ai lavori, ai medici, agli studiosi del corpo umano, agli infermieri che certo, ho pensato, avranno apprezzato un’esposizione di questo tipo, perchè rientra nel loro lavoro, nel loro quotidiano.
una testimonianza diretta
Mi sono ricordata a quel punto che Marzia, un’ostetrica di mia conoscenza, aveva visitato alcuni mesi fa la mostra e allora ho chiesto a lei una testimonianza, per cercare di capire quali fossero i sentimenti provati durante questa visita. Riporto qui sotto la sua testimonianza per intero:
Soffermarmi a ripensare alla mostra mi permette di sentire immediatamente un senso di oppressione, come una stretta profonda, subito sotto lo sterno e in gola..
Ricordo l’atteggiamento leggermente piegato in avanti di alcuni corpi, quasi fossero stanchi e chiedessero di essere sostenuti e accompagnati verso il riposo che attendevano da tempo..
Mi ha colpito il contrasto tra questo “atteggiamento posturale” e gli occhi (finti) o l’espressione di qualche viso, che pareva stirato in un “quasi sorriso”, come per far intuire che tutto stesse andando bene.. Ma in realtà quello che passava era una grande sofferenza.
I corpi “aperti” sul davanti per permettere l’osservazione di qualche porzione anatomica, risultavano molto “scientifici” e poco impressionanti a volte (sembravano fedeli ricostruzioni), ma poi girandovi intorno si mostrava la pelle liscia e giallastra esangue e l’impressione era ben diversa..
L’esposizione dei genitali era senza alcun “pudore”, senza alcun valore in tutte le parti della mostra (anche per quelle dedicate allo sport o simili).
qualcosa di simile ad una tortura
Non posso dimenticare le sezioni (tipo TAC o RMN) di un intero corpo e di un cranio: qualcosa di simile ad una tortura, che rivelava particolari personali (il colore dei capelli, il taglio delle labbra o degli occhi, l’impianto degli zigomi, etc).
Inutile negare la chiarezza rappresentativa dal punto di vista anatomico, soprattutto sui particolari (parti ossee, ricostruzioni tendinee o nervose o di vasi sanguigni), ma davvero le stesse cose non sono comprensibili attraverso gli atlanti di anatomia o con l’esercizio quotidiano della professione?
In quel frangente ero in attesa di mio figlio (che ora ha alcuni mesi) e, al momento di salire al piano dedicato alla donna e alla maternità, è stata verificata la mia volontà di accedervi (una signorina in servizio mi chiese se me la sentivo..) e mi è stato suggerito di osservare i feti dall’alto dei vasi in cui erano contenuti e non attraverso il vetro, perché si verificava una grande alterazione delle dimensioni.. Mi sono chiesta che cosa fosse successo a quella donna e spontaneamente mi stringevo il pancione.. Quei piccoli poi.. Era come se chiedessero di non essere guardati in un momento in cui questo non è previsto, volevano essere abbracciati e custoditi, dopo che la vita non l’avevano nemmeno avuta..
Qualcuno si sarà chiesto che storia avevano avuto quelle persone? Perché se ne sono andate?
Io sì..
Ecco il commento di “un’addetta ai lavori”… mi verrebbe da chiudere qui, lasciando questo silenzio pesante aleggiare su quanto ci è stato detto, ma non posso perchè c’è ancora un’aspetto che voglio condividere con voi.
non siamo più come la natura ci ha pensato!?!?!?
Sempre nel TREVISOTODAY leggo: A trainare l’esposizione dei corpi a livello scientifico-culturale sarà, come anticipato, Alessandro Cecchi Paone, giornalista divulgatore scientifico-culturale.
Ne il Fatto Quotidiano.it del 1 aprile 2011 si legge di un appuntamento, in riva all’Adriatico, per la tre giorni di Rimini del Grande Oriente d’Italia (ovvero la massoneria), che ha avuto come padrino al talk d’apertura proprio Alessandro Cecchi Paone. Il quale ha dichiarato di non essere lì per ammirazione verso la loggia di Palazzo Giustiniani, ma per appartenenza. Massone anche lui, dunque, per tradizione familiare e per convinzione.
Sarà per quest’appartenenza alla massoneria, ma anche per l’essere un’icona del mondo gay, la frase di Cecchi Paone che conclude il video sull’inaugurazione mi ha lasciato con il sospetto. Verso la fine della proiezione, infatti ci parla della possibilità odierna di sostituire parti del corpo umano grazie alle cellule staminali e alle protesi che permettono all’uomo di rimediare tante situazioni di malattia e di menomazione. E fin quì ci siamo. Ma in finale arriva quella che, a me, pare un’allusione ad altro. Cecchi Paone afferma che, anche l’utilizzo di occhiali, di auricolari, di protesi dentistiche, sia un esempio di come si possano correggere dei problemi naturali. Ma conclude così: “Quindi possiamo dire che siamo la dimostrazione che non siamo più come la natura ci aveva pensato, ma siamo migliorati e corretti dall’aiuto della tecnologia”.
Sta ancora parlando di protesi oppure allude ad altri generi di correzioni rispetto a quanto la natura ha stabilito per noi????
Real bodies a expo?
Dovevo finire qui, ma ho letto ora sul milanopost.info dell’otto marzo che la società organizzatrice di Real Bodies – ha chiesto ad Expo di poter sistemare i propri cadaveri all’interno del padiglione Italia in vista dell’esposizione universale. Cito testualmente: “un’idea, spiegano dall’azienda, per dimostrare gli effetti della cattiva alimentazione sul corpo umano. “Il nostro obiettivo è mostrare al mondo l’importanza di un’alimentazione sana e corretta attraverso il raffronto visivo diretto fra come si presentano i corpi e gli organi sani e i loro corrispondenti deformati da tumori o colpiti da ictus, infarto, arteriosclerosi ed altre patologie gravi direttamente correlate alla sbagliata nutrizione ed ai dannosi stili di vita”. Il percorso espositivo sarebbe, allestito all’interno di uno stand con le fattezze di un enorme stomaco in scala 1:1250.
Non so come le cose siano andate a finire, ma se andate all’Expo e vedete uno stand a forma di stomaco… beh, sappiate che lì dentro troverete non corpi, ma persone, che hanno avuto pensieri anche se il loro cervello è ora diviso in due, che hanno avuto sentimenti e amori anche se il loro cuore è aperto come un libro, desiderio di venire al mondo e di vivere anche se si trovano imbottigliati… pensate bene a cosa fare, ma poi non ditemi che non vi avevo avvertito!
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