Quando dire grazie diventa un peso
Oggi quasi nessuno ringrazia Dio per le cose che riceve, come a tavola, nessuno più ringrazia Dio per il cibo; eppure dire grazie è la cosa più semplice e nobile da fare.
Qualcuno arrogantemente, un giorno alla mia domanda: non reciti la preghiera prima di mangiare? Rispose: ” Perché devo ringraziare Dio se a tavola c’è il pane grazie al mio lavoro? Mica è lui che mi paga”. Così io dissi: ” Ti è mai capitata una sventura nella vita? ” E lui ovviamente rispose dicendo: ” Avoglia di quante me ne sono capitate. E Dio dove stava quando ho fatto quell’incidente…. e quando mia moglie ha perso il bambino?” A tal punto, l’ho fermato rispondendo: ” Ma scusa, non hai detto che il pane è sulla tua tavola grazie al tuo lavoro? E perché mai le tue sventure le attribuisci a Dio, dando a lui tale colpe? “. Tacque e sprofondò in un immenso silenzio.
La verità è che siamo ipocriti, siamo stolti, siamo ciechi, siamo egoisti; continuo? Meglio di no!
E’ vero, quel pane è sulla tavola grazie al lavoro di quell’uomo. Ma chi ha dato a lui la forza di lavorare? Chi da a lui la capacità di svolgere il suo lavoro usando l’intelletto? E chi da a lui e al suo datore di lavoro, l’aria per respirare?
Dire grazie a Dio non dovrebbe essere un peso, ma un gesto spontaneo. E’ grazie a Dio che abbiamo il cielo, la pioggia, i campi con i suoi frutti. Se il cielo è sconvolto, se il clima è violento, se nel mondo ci sono ingiustizie che creano dolore, sofferenza, oppressione; NON E’ COLPA DI DIO. E’ colpa nostra che siamo bravi a distruggere ciò che è buono, orgogliosi di qualcosa che in realtà non proviene da noi e che solo con le nostre forze non avremmo mai potuto realizzare; bravi a prenderci meriti che non ci spettano, e a puntare il dito.
Ringraziare Dio nobilita il cuore
Sei intelligente? Ringrazia Dio. Hai una famiglia sana? Ringrazia Dio. Hai da mangiare? Ringrazia Dio. Hai l’acqua da bere e che ti permette di lavarti, innaffiare il tuo giardino sempre rigoglioso? Ringrazia Dio.
Ma purtroppo dire grazie è come sollevare un macigno. Siamo pieni di noi stessi, gonfi come palloni; niente sostanza, ma solo aria! E’ davvero un gran peccato, essere ingrati.
Dire grazie è la migliore preghiera che chiunque possa dire. Grazie esprime gratitudine estrema, umiltà, comprensione. Alice Walker
Un tempo si diceva sempre GRAZIE SIGNORE. Addirittura i nostri nonni, alla frase “ Ci vediamo domani” oppure ” Domenica andremo al mare“….. aggiungevano: A DIO PIACENDO! Ma cosa vogliamo sperare da un uomo che si fa Dio? Un uomo capace di costruire torri, di andare sulla luna, di progettare e creare strumenti altamente tecnologici e poi è incapace di dire: GRAZIE SIGNORE?
Eggià perché dire grazie sarebbe come ammettere di essere fragile. Ma noi, siamo fragili!
Dire grazie sarebbe come ammettere di essere inutili senza Dio. Ma noi siamo inutili!
Allora prima di essere grati, dobbiamo imparare ad essere leali, reali, e veritieri, perché stiamo costruendo un mondo su un’immensa bugia; L’UOMO NON E’ DIO. E potrà ucciderlo mille volte nella sua coscienza, potrà escluderlo dalle pareti di un muro di una scuola, potrà cancellare il suo nome dai libri, potrà cambiare il suo nome in karma e spirito positivo: Lui sarà sempre lì a ricordarti, che è Dio e non ce ne è un altro al di fuori di Lui.
Voglio concludere con una bellissima frase di Alice Parizeau, giornalista e scrittrice, poche parole ma piene di grande significato:
“Esageriamo i nostri dolori, ma dimentichiamo di ringraziare per le nostre gioie.” – Alice Parizeau
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