La profezia su Roma di San Giovanni Bosco non ancora realizzata
Nel decimo volume delle “Memorie biografiche di San Giovanni Bosco”, raccolte dal sacerdote salesiano Giovanni Battista Lemoyne, è possibile leggere la profezia su Roma di San Giovanni Bosco che ebbe questa visione profetica il 5 gennaio 1870, vigilia dell’Epifania.
Ecco la profezia:
“E di te, o Roma, che sarà? Roma ingrata, Roma effeminata, Roma superba!
Tu sei giunta a tale che non cerchi altro, né altro ammiri nel tuo Sovrano, se non il lusso, dimenticando che la tua e sua gloria sta nel Golgota.
Ora egli è vecchio, cadente, inerme, spogliato; tuttavia con la schiava parola fa tremare tutto il mondo.
Roma!…Io verrò quattro volte a te!
– Nella prima percuoterò le tue terre e gli abitanti di esse.
-Nella seconda porterò la strage e lo sterminio fino alle tue mura. Non apri ancora l’occhio?
-Verrò la terza, abbatterà le difese e i difensori e al comando del Padre sottentrerà il regno del terrore, dello spavento e della desolazione.
-Ma i miei savi fuggono, la mia legge è tuttora calpestata, perciò farò la quarta visita.
Guai a te se la mia legge sarà ancora un nome vano per te! Succederanno prevaricazioni nei dotti e negli ignoranti.
Il tuo sangue e il sangue dei figli tuoi laveranno le macchie che tu fai alla legge del tuo Dio. La guerra, la peste, la fame sono i flagelli con cui sarà percossa la superbia e la malizia degli uomini. Dove sono, o ricchi, le vostre magnificenze, le vostre ville, i vostri palazzi?
Sono divenuti la spazzatura delle piazze e delle strade! Ma voi, o sacerdoti, perché non correte a piangere tra il vestibolo e l’altare, invocando la sospensione dei flagelli? Perché non prendete lo scudo della fede e non andate sopra i tetti, nelle case, nelle vie, nelle piazze, in ogni luogo anche inaccessibile, a portare il seme della mia Parola? Ignorate che questa è la terribile spada a due tagli che abbatte i miei nemici e che rompe l’ira di Dio e degli uomini? Queste cose dovranno inesorabilmente venire l’una dopo l’altra. Le cose si succedono troppo lentamente. Ma l’Augusta Regina del cielo è presente. La potenza del Signore è nelle sue mani; disperde come nebbia i suoi nemici. Riveste il Venerando Vecchio di tutti i suoi antichi abiti. Succederà ancora un violento uragano. L’iniquità è consumata, il peccato avrà fine, e, prima che trascorrano due pleniluni del mese dei fiori, l’iride di pace comparirà sulla terra.
Il gran Ministro vedrà la Sposa del suo Re vestita a festa. In tutto il mondo apparirà un sole così luminoso quale non fu mai dalle fiamme del Cenacolo fino ad oggi, né più si vedrà fino all’ultimo dei giorni”.
Nella seconda parte della profezia su Roma, c’è scritto che il Signore avrebbe permesso strage e sterminio a Roma e ciò è avvenuto letteralmente quando durante la seconda guerra mondiale a Roma sono accaduti due fatti emblematici: la strage delle Fosse Ardeatine e la deportazione degli ebrei romani verso lo sterminio. Entrambe queste operazioni sono state comandate da Kappler che era il capo delle SS a Roma
e ti faccio notare come “strage e sterminio” abbiano le lettere iniziali dell SS naziste.
Inoltre i salesiani furono i primi a sentire il boato della strage delle Fosse Ardeatine perché la divina Provvidenza aveva stabilito una comunità salesiana fin dal 1930 presso le Catacombe di San Callisto che si trovano a circa 450 metri dal luogo della strage delle Fosse Ardeatine. Il giorno della strage delle Fosse Ardeatine è il 24 marzo 1944 e proprio quel giorno la comunità salesiana doveva celebrare la ricorrenza mensile di Maria Ausiliatrice dei cristiani secondo la volontà di Don Bosco stesso che volle che ogni mese il giorno 24 fosse perennemente dedicato a Maria Ausiliatrice la cui festa è a maggio e fu stabilita da Papa Pio VII nel 1815 lo stesso anno in cui nacque Don Bosco.
Il resto della profezia su Roma di San Giovanni Bosco è stata studiata ma non ancora realizzata e, quindi, di difficile interpretazione.
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