Prete in crisi inventa la Santa Messa e crea confusione
Prete in crisi o solo confuso?
La Madonna a Medjugorje ci chiede continuamente di non giudicare i sacerdoti ma di pregare per loro. Nel mio piccolo, cerco di attenermi il più possibile a queste disposizioni, ma quando la confusione è di dominio pubblico credo che sia opportuno cercare di sottolineare la Verità. Non la verità della sottoscritta ma la Verità della Chiesa. Senza giudicare il sacerdote che forse è solo un prete in crisi e confuso.
Mai come oggi occorre salvaguardare il Popolo dagli errori liturgici anche per non dare spago ai millantatori di Papa Francesco e a coloro che attaccano continuamente la Chiesa accusandola di progressismo ed eresie. Ecco perché vorrei dire qualcosa sulla Santa Messa celebrata da don Olivero la notte di Natale.
La Santa Messa della Notte di Natale di don Fredo Olivero
Ho visionato attentamente il video della celebrazione di questo, oserei ribadire, prete in crisi. In crisi perché ha perso il senso del suo essere uno con Cristo. Forse non si rende neanche conto di aver ridotto il suo sacerdozio ad operatore sociale. Credo che sia in buona fede ma senza la vera Fede. Vi sarebbero diversi passaggi, in questa Santa Messa, da contestare ma voglio sottolineare solo quelli che più si allontanano dalla Tradizione.
1. Il celebrante non ha acclamato il Gloria.
2. Non ha fatto recitare il Credo dando questa motivazione: “Sapete perché non faccio dire il Credo? Perchè non ci credo. Se qualcuno di voi lo capisce… ma io dopo tanti anni ho capito che era una cosa che non capivo e che non potevo accettare”.
3. Durante la preghiera eucaristica vi sono stati diversi errori dottrinali: preghiera eucaristica inventata, spezzamento del pane quando non doveva, citazione di “tutte le chiese cristiane” quali? ecc…
4. La distribuzione dell’Eucaristia ad opera dei fedeli (spero almeno ministri straordinari) con il sacerdote sull’Altare. E, ancora più grave, intinzione da parte dei fedeli dell’Ostia nel Calice contenente il Sangue di Cristo.
Monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, ha richiamato don Olivero sulla nota 2. Di tutta la celebrazione è stato evidenziato solo (almeno così riportano i giornali) il passaggio del Credo non detto. Questa la risposta di don Olivero: “Quella frase è stata infelice. Non volevo dire ‘io non credo’, ma che il Credo come viene ripetuto, come una cantilena, senza capire davvero, non è pastoralmente utile. E siccome avevamo il coro gospel, abbiamo cantato ‘Dolce sentire’ di ‘Fratello Sole e sorella Luna’. Ho fatto male a far cantare ‘Dolce sentire’. Ma non volevo affatto dire che ‘io non credo'”. Quindi il prete in crisi, dopo l’ammonimento di monsignor Nosiglia sembra essere rientrato nelle righe, almeno sulla recita del Credo. Adesso occorre risolvere le altre questioni, soprattutto quella della Consacrazione e della distribuzione dell’Eucaristia. Ma su quest’ultimo punto ritornerò sull’argomento nei prossimi giorni.
Dopo aver letto questo articolo, vi invito a pregare per don Olivero. Purtroppo se esistono sacerdoti così è anche colpa nostra perchè preghiamo troppo poco per loro. I sacerdoti sono tentati più di noi. Grazie
https://www.youtube.com/watch?v=FmqnHW6n1xk
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