Pregiudizi grossolani è uno dei peccati che sporca tutti i cristiani
Intorno al peccato veniale abbiamo pregiudizi grossolani, che creano un grande danno al nostro profitto spirituale. Persuasi che sia cosa da nulla, lo commettiamo ogni giorno e direi quasi ogni ora, senza pensare alla malizia che racchiude in sé, alle tristi conseguenze che lascia ed ai castighi che ci accumula sul capo dall’Eterna Giustizia.
“E’ una colpa veniale”, diciamo se non con le parole almeno con i fatti; è un’imperfezione che si lava con acqua santa, con un segno di croce o con una giaculatoria; e non dobbiamo essere tanto scrupolosi. Non v’è neppur l’obbligo di confessarsi, perchè non toglie la grazia di Dio. Se dovessi stare attento e riguardarmi dalle bugie, dalle piccole golosità, non la finirei più. Dovrei stare continuamente su me stesso, condurre una vita triste; ed avrei timore di cadere in scrupoli e rompermi il capo”.
Ma diciamo la verità, questo è il ragionamento di chi vuol salvarsi solo l’anima ma non vuole salvarla attraverso l’amore verso Cristo. Così non ragionavano i Santi. Contemplando le cose alla luce divina, essi nutrivano un orrore estremo al peccato veniale quindi stavano lontani dai pregiudizi grossolani.
Gesù dice che ci sarà misurato nella stessa misura di cui noi misureremo. Il cristiano tiepido si accontenta nel stare lontano dai peccati mortali ma non dai veniali, senza sapere che anche l’accumulo di polvere può diventare morte dell’anima perchè man mano conducono lo spirito sulla via errata, la via della perdizione. Dinanzi a Dio non bisogna avere nemmeno un granello di polvere…I santi come ho detto, ragionano diversamente, ecco alcuni loro pensieri:
« Amo meglio, esclama Sant’Edmondo, gettarmi in un rogo ardente, anziché commettere avvertitamente qualsiasi peccato contro il mio Dio».
Santa Caterina da Siena, uscita da un’estasi in cui aveva contemplata la bellezza di un’anima in grazia di Dio e la miseria di quella che è macchiata di peccato, scriveva: « Se l’anima, di sua natura immortale, potesse morire, basterebbe ad ucciderla la vista di un peccato veniale che ne scolorisse la bellezza! ».
Sant’Ignazio di Loyola insegnava spesso ai suoi discepoli: « Chi è geloso della purezza della sua coscienza deve confondersi alla presenza di Dio per i peccati più lievi, considerando che, Colui contro cui sono commessi è infinito nelle sue perfezioni; la qual cosa li aggrava di una malizia infinita ».
Ammaestrato da questi santi princìpi sant’Alfonso Rodriguez fece risuonare le mura del convento, di cui era portinaio, con quest’ammirabile ed eroica preghiera, che trova eco fedele in tutti i cuori veramente divorati dallo zelo per la gloria di Dio: « Prima soffrire, o Signore, tutte le pene dell’inferno, che commettere un sol peccato veniale! ». E noi, quanti pregiudizi grossolani nutriamo verso il nostro prossimo senza badare minimamente al male che facciamo a noi stessi.
Così dobbiamo ragionare! Anche le piccole imperfezioni devono pesare nella nostra anima se vogliamo crescere verso la santità. Chi si accontenta gode, dice una massima del mondo, nell’altro mondo invece chi si accontenta non gode ma perde pure quel che ha accumulato. Il pregiudizi grossolani, fatti senza ragione, portano alla bruttezza dell’anima, portano a diventare persone rozze. NON GIUDICHIAMO PER NON ESSERE GIUDICATI. Purtroppo si danno pregiudizi grossolani per abitudine, quindi ciò che dobbiamo fare è quello di esercitarci a non giudicare a non sparlare, a non mormorare, a non dare pregiudizi inutili e infontati. Cresciamo nella verità, perchè Gesù è la verità. Noi valutiamo le cose alla luce del tempo, mentre il Cielo alla luce infallibile dell’eternità. Noi, con lo sguardo miope vediamo solo la terra con i suoi beni miserabili, il Cielo invece con la pupilla dell’aquila contempla il mondo avvenire e le gioie immortali del Regno di Dio.
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