Cosa vuol dire pregare mentalmente
Pregare mentalmente è sicuramente un modo di pregare che si porta alla contemplazione. Però c’è da dire che pregare mentalmente può portare facilmente alla distrazione. Quindi come tutte le forme di preghiere, bisogna sempre prestare attenzione, ma più che altro bisogna metterci il cuore.
Ma cosa vuol dire pregare mentalmente? Non è altro che un’elevazione della nostra mente e del nostro cuore a Dio: ossia, in altri termini, è un esercizio dell’anima, mediante il quale essa si volge a Dio. Ma andiamo nei dettagli:
La preghiera mentale la si può fare in due maniere: usando preghiere già composte, quindi leggerle mentalmente oppure ancor meglio, pregare Dio attraverso i nostri pensieri, cioè pregandolo a parole nostre ma senza proferire parola con la bocca. Preghiamo quindi solo internamente, collegando mente e cuore.
Questo tipo di preghiera richiede un certo esercizio affinché abbia una riuscita soddisfacente. Non ci vuole una laurea, non ci vuole un talento specifico ma come ho detto, solo mente e cuore. Ma è fondamentale aiutarci nei primi tempi creando un ambiente profiquo. Esempio;
Creiamo l’ambiente
Un luogo appartato dalla gente, quindi solitario, magari aiutandoci con un pò di musica sacra, circondati dalla bellezza della natura. San Francesco e tanti altri santi, si isolavano per contemplare Dio, lo stesso Gesù si appartava.
Le tre facoltà
Quando iniziamo a pregare mentalmente, coinvolgiamo tre facoltà o potenze, le quali si chiamano memoria, intelletto e volontà. Quando l’anima con queste tre potenze si rivolge a Dio, la nostra preghiera si chiama orazione.
Memoria:
Con la memoria l’anima si rivolge a Dio, quando si ricorda una cosa che riguardano le cose del cielo, quindi porta alla memoria le grandezze che Dio ha operato nella sua vita e in quella degli altri, oppure una verità della fede, letta o udita, un mistero, un fatto.
Intelletto:
Con l’intelletto l’anima si rivolge a Dio riflettendo sulle sue grandezze, sull’importanza nell’amarlo. Cioè compie dei ragionamenti che lo portano poi a comprendere la Verità assoluta. Con l’intelletto, l’uomo riesce a saper discernere le cose giuste dalle cose sbagliate. A comprendere la bruttezza del peccato e la bellezza delle virtù.
Volontà:
Con la volontà, l’uomo si apre a Dio, cioè pone il suo volere dinanzi al Creatore e con la propria volontà si spinge verso il cielo, sollevando il proprio cuore volontariamente all’amore divino.
Ecco che significa pregare mentalmente, cioè trattare, conversare con Dio; che vuol dire elevazione della mente e del cuore. Sembra una cosa difficile ma in realtà è una cosa semplicissima, e che si riduce a questo: richiamare la mente alla considerazione di una verità spirituale, e concernente la propria santificazione, per poi ottenere che il cuore si commuova ed induca la volontà a fare ciò che si richiede per santificarsi.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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