Ma è davvero possibile pregare incessantemente senza fermarsi?
Questo è un argomento che ritorna spesso, anzi spessissimo tra i cristiani di buona volontà. Si chiedono se sia davvero possibile pregare incessantemente senza mai fare una sosta.
Diciamo che è impossibile umanamente parlando, solo se pensiamo alla preghiera come lo stare in ginocchio e pregare vocalmente. La preghiera in realtà ha tante forme, ciò da la possibilità di realizzare la cosidetta preghiera senza posa, cioè pregare incessantemente.
Ma andiamo nei particolari….
Anche San Paolo ci dice che un vero cristiano, deve pregare incessantemente, nella lettera ai Tessalonicesi:
“Pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie; questa infatti è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi”
(1 Ts 5,17)
Ma non lo dice solo l’apostolo Paolo ma possiamo leggerlo anche nel Vangelo di Luca:
“…diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai”
(Lc 18,1ss)
Su questo quindi siamo tutti d’accordo, ma come si può conciliare con la vita quotidiana? Certo non è possibile materialmente dedicarsi alla preghiera ininterrottamente senza mai fare uno stacco. Quindi è chiaro che non si parla di una preghiera che richiede gesti e modi fisici, nè tantomeno vocali.
La preghiera ha varie forme
La prima consiste in un atteggiamento di vita per cui pur compiendo il proprio dovere in qualsiasi ambito si tiene lo sguardo interiore rivolto a Gesù. Quindi il pensare continuamente a piacere a Dio, il pensare di vivere immersi in Dio. Un pò come fanno gli innamorati che vivono per la persona amata, compiono cose che fanno piacere alla persona amata… e via discorrendo.
Secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica “la vita di preghiera consiste nell’essere abitualmente alla presenza di Dio tre volte santo” (CCC 2556).
Nel periodo medioevale, c’erano altre interpretazioni a riguardo. Infatti dicevano: “Vivete sempre in grazia: infatti chi è in grazia, non cessa di pregare a meno che non cessi di essere in grazia; sempre dunque prega chi sempre agisce secondo virtù” (Glossa ordinaria in Lc 18,1).
Un’altra forma di preghiera incessante, è proprio nella volontà di fare di ogni nostra azione un sacrificio spirituale gradito a Dio; questo diventa un modo di pregare incessantemente.
Per S. Ignazio di Loyola la preghiera continua consiste: “nella perfezione delle opere realizzate puramente per amore di Dio, dirette a Lui e in Lui compiute” (S. IGNAZIO DI LOYOLA, Diario spirituale).
In questo senso Sant’Agostino diceva:
“Pregare a lungo non è un pregare moltiplicando parole.
(Sant’Agostino d’Ippona)
Dobbiamo trasformare quindi la nostra vita in una continua preghiera. Fare tutto ciò che a Dio piace, così lo loderemo con le opere, lo loderemo quando mangeremo, quando berremo, quando dormiremo, perché il nostro cuore sarà lampada accesa dinanzi a Lui. D’altra parte sarebbe davvero riduttivo, pensare che la preghiera sia solo quella vocale.
Gesù stesso dice:
Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole.
(Mt 6,7)
Infine, anche la preghiera del cuore può essere intesa come un modo di pregare incessantemente.
Essa consiste nel rivolgersi a Dio con parole proprie, scaturite appunto dal cuore. Pronunciare parole provoate dalla propria fede, dal proprio amore per Dio, esse man mano fanno strada nel cuore dell’orante. In questo modo è possibile interiorizzare la propria preghiera.
Per gli antichi monaci tale preghiera interiorizzata consisteva nel continuo ricordo di Dio o di Gesù, cioè nel mantenere la presenza di Dio o di Gesù mentre si lavora, si parla con gli altri, si mangia, ecc.
Esempio di questa preghiera è quella del pellegrino russo. Pregare incessantemente quindi si può, poiché significa, essere sempre in stretto contatto con Dio.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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