Bisogna stare lontani dalla cupidigia e avvicinarsi alla ricchezza di Dio
Papa Francesco spesse volte ci ha detto di stare lontandi dalla cupidigia, ma oggi tanti non sanno nemmeno cosa sia. C’è chi la confonde con la lussuria, ma non è così.
Chiriamo cosa è innanzitutto la cupidigia
La cupidigia è un termine che indica un forte desiderio o attaccamento eccessivo verso il possesso di beni materiali, potere o piaceri personali. È un’avidità insaziabile e una forma estrema di desiderio egoistico che porta a un attaccamento ossessivo ai beni terreni.
La cupidigia è un vizio?
La cupidigia è considerata un vizio o un peccato in molte tradizioni religiose e filosofiche, tra cui il Cristianesimo e l’etica classica. Questo perché la cupidigia può portare a comportamenti egoistici, ingiusti e disonesti, in cui l’individuo cerca di ottenere sempre più senza considerare gli altri o il bene comune.
I frutti contrari alla cupidigia
Contrariamente alla cupidigia, i valori come la generosità, l’equità e l’essere soddisfatti di ciò che si ha sono promossi come virtù in molte tradizioni. Queste virtù incoraggiano l’atteggiamento di condivisione, compassione e responsabilità sociale verso gli altri.
Non è tutto peccato
È importante ricordare che è normale avere desideri e aspirazioni nella vita, ma è essenziale coltivare un equilibrio sano, evitando l’eccesso di attaccamento ai beni materiali e mantenendo una prospettiva più ampia che comprenda gli altri e il benessere collettivo.
Gesù ci dice di stare lontani dalla cupidigia
Lo stesso Gesù raccomanda di tenersi lontani dalla cupidigia, questo perché si cade nell’egoismo che è proprio contrario a ciò che Gesù predica nel Vangelo. È l’avidità sfrenata di beni, il volere sempre arricchirsi, che ci porta poi a non essere mai contenti e felici. Che ci rende capaci di mettere il prossimo sotto i piedi pur di avere sempre di più. La cupidigia diventa una vera e propria droga.
La cupdigia è una malattia spirituale o anche fisica?
E’ sicuramente una malattia sociale, perché ammala tutta la collettività, dove “pochi hanno tanto e tanti hanno poco o niente. Pensiamo anche alle guerre e ai conflitti: quasi sempre c’entrano la brama di risorse e ricchezze”. E noi, chiede, come ci poniamo di fronte alla ricchezza? Ne siamo schiavi o stiamo attenti all’avvertimento di Dio? Poniamoci queste domande, e anche “mi capita di sacrificare sull’altare della cupidigia la legalità e l’onestà?”
Perché Papa Francesco parla di altari?
Perché i beni materiali, i soldi, le ricchezze possono diventare un culto, una vera e propria idolatria. Perciò Gesù ci mette in guardia con parole forti. Dice che non si possono servire due padroni, e – stiamo attenti – non dice Dio e il diavolo, no, oppure il bene e il male, ma Dio e le ricchezze ( Lc 16,13) ”.
Questo peccato si contrappone all’amore
Ci porta sempre più ad essere amanti solo di noi stessi. Ci rende ciechi e non ci mostra il malessere altrui, ma solo il proprio desiderio di avere tutto e sempre di più. E’ proprio il peccato che ci allontana dal paradiso, dove tutto gira sull’amore.
Cerchiamo la ricchezza secondo Dio, perché “la sua ricchezza non impoverisce nessuno, non crea litigi e divisioni. È una ricchezza che ama dare, distribuire, condividere”. Non viviamo per accumulare beni materiali perché la vita non dipende da questo ma “dalle buone relazioni: con Dio, con gli altri e anche con chi ha di meno”. Lasciamo in eredità non soldi ma opere buone e amore per gli altri, che non si dimenticano.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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