L’Ostia bianca; dal campo all’altare
L’Ostia bianca, è il corpo del Signore che diventa pane per tutti noi, nutrendo la nostra anima, nasce come frutto della terra, e con la collaborazione dell’uomo. A tal proposito, c’è un agricoltore lieto di lavorare in campagna sull’aia a contemplare un prodigio naturale: ha gettato sul terreno un pò di grano e dopo parecchi mesi ne raccoglie sessanta … cento volte in più. Esclama soddisfatto: Signore, vi ringrazio! Avete benedetto il mio lavoro!
La massa di frumento è trasportata al paese e viene destinata parte al nutrimento quotidiano e parte alla semina del nuovo anno.
Il parroco invita i fedeli alla beneficenza ed esorta i benestanti a prestare il loro aiuto alle spese del culto. Il pio agricoltore, per riconoscenza a Dio e per impetrare nuove grazie, porta al Ministro del Signore un pò di grano, dicendo: Serva per le ostie che occorreranno durante l’anno!
Il parroco dà l’incarico ad un Istituto di Suore, addette alla confezione delle ostie, e dopo pochi giorni ecco in sacrestia un mucchio di particole. Durante la celebrazione della Santa Messa il Sacerdote offre a Dio quel pane, sotto forma di ostia, ed all’atto della Consacrazione pronunzia sopra di esso le parole che pronunziò Gesù nell’ultima Cena. L’Ostia bianca è già consacrata.
Il Sacerdote s’inginocchia ed adora profondamente, dicendo nel suo cuore: Signore mio e Dio mio! I fedeli, prostrati in adorazione, fissano gli occhi sulla Santa Ostia bianca e pregano fervorosamente.
Il Sacerdote ripone l’Ostia Consacrata in un vaso sacro indorato e la rinchiude nel Tabernacolo. Chiunque passa davanti al Tabernacolo, deve inginocchiarsi. E’ prescritto che una lampada ad olio arda continuamente, notte e giorno, presso l’Altare, per ricordare ai fedeli che lì si trova Gesù Sacramentato. Chi vuole grazie, miracoli, conforto … lascia la casa e va a pregare dinanzi a Gesù Sacramentato.
L’Ostia Consacrata è rinchiusa nel Tabernacolo. Gesù Cristo, vivo e vero, in Corpo, Sangue, Anima e Divinità, sotto le Sacre Specie del Pane, anche quando la Chiesa è deserta, non è mai solo, poiché riceve di continuo le adorazioni della Corte Celeste. Chi osasse, per ipotesi, aprire il Tabernacolo, prendere l’Ostia Consacrata e gettarla a terra per disprezzo, sull’istante resterebbe colpito dalla scomunica papale e nessun Vescovo o Cardinale potrebbe perdonargli il grande peccato, se non il Papa, Capo Supremo della Chiesa.
Perché ho fatto questo esempio? Perché voglio farvi riflettere su una cosa: Gesù è nato in una mangiatoia, come il Povero tra i poveri, scegliendo di venire tra noi come uomo, bimbo fragile come tutti i bambini, eppure Lui è il Figlio di Dio. Gesù utilizza un’ostia bianca, frutto faticoso del lavoro dell’uomo, un semplice pezzo di pane per farne Corpo Santo, il Suo Corpo Santo.
Ecco perchè il Paradiso è dei semplici. Solo la persona umile e semplice entrerà nel regno dei cieli. Gesù ancora oggi, sceglie la via della semplicità. L’Ostia bianca ne è l’esempio.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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