Due grandi ostacoli nella vita spirituale
Sono tanti gli impedimenti per poter progredire verso le virtù ma due sono davvero pericolosi, due grandi ostacoli nella vita spirituale che uccidono tutti i progressi fatti. Quali sono? Eccoli di seguito:
L’orgoglio
L’orgoglioso farà poca strada perché non accetta mai di essere corretto, da nessuno, quindi non progredirà mai nelle virtù, non solo ma invece di andare avanti, andrà indietro, perché senza umiltà non si va da nessuna parte. L’orgoglio non ci fa accettare i nostri limiti e quasi ci mostra qualcosa di noi che non siamo, cioè perfetti anziché pieni di miserie.
Ne risulta l’accecamento, cagione di gravissimi danni a se stessi e all’attività che si svolge in qualsiasi campo, perché le bugie più funeste sono quelle che diciamo a noi stessi.
Osserva giustamente S. Francesco di Sales che “le verità meditate e non praticate, gonfiano talvolta lo spirito e fomentano la presunzione, sembrandoci di essere in realtà quali semplicemente abbiamo risoluto di essere”.
Apatia spirituale
D’altra parte, tra i due grandi ostacoli nella vita spirituale c’è l’apatia spirituale, ci fa rimanere là dove siamo arrivati, perché ci porta a stancarci, a non dare di più. Inizialmente tutto è bello, pieno di fervore, di attenzione, di gioia interiore, ma poi iniziano ad arrivare le difficoltà e soprattutto la monotonia, l’aridità spirituale che ci porta poi ad assaporare l’apatia spirituale. Quest’ultima appunto si trova tra i due grandi ostacoli nella vita spirituale, proprio perché ci ferma e ci rende cristiani insipidi, senza sapore, nè dolci e nè salati. Iniziamo a temere le lunghe preghiere, i sacrifici, e man mano iniziamo a stancarci di combattere le nostre impazienze, le nostre mancanze di carità. Iniziamo a giustificare i peccatucci, non ci sforziamo più a migliorare noi stessi e la nostra vita interiore.
Eppure, quanti fastidi si sanno affrontare con encomiabile buona volontà, quando si tratta di certi interessi terreni; mentre si è poi penosamente apatici, indulgendo con indifferenza sorprendente, a omissioni e a trascuratezze nella vita spirituale.
Per questo, per non cadere in questi due grandi ostacoli nella vita spirituale, bisogna meditare, bisogna andare sempre contro noi stessi e le nostre tendenze peccaminose. Mettiamoci sempre in discussione, non giustifichiamoci mai, perché siamo sempre giudici degli altri ma mai di noi stessi, perché purtroppo usiamo il bastone con gli altri e con noi stessi usiamo clemenza. NO!
Dobbiamo criticarci, mai accontentarci anzi, umiliamoci dinanzi a Dio quanto più spesso possibile. Vivere secondo i progetti di Dio non è facile, ecco perché dobbiamo contrastare l’orgoglio con l’umiltà. Bisogna contrastare l’apatia, sforzandoci di fare le cose anche quando ci risultano difficili.
Dobbiamo avere un cuore sempre contrito
Un pentimento sincero e il proposito di far meglio deve essere sempre al centro del nostro modo di fare, ed ogni giorno dobbiamo diminuire di qualche unità le cadute, e a usare maggiore indulgenza verso gli altri, sarebbe già un gran guadagno.
D’altronde: a che serve illudersi e credersi diversi da quel che si è? Dio ci conosce a fondo; e, spesso, chi ci sta vicino, ci conosce assai meglio di quanto pensiamo.
Coerenza e lealtà esigono che facciamo accuratamente i nostri esami di coscienza, per umiliarci e rialzarci più forti di prima.
Scopri di più da Annalisa Colzi
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.