Ogni cristiano deve portare la luce della Parola di Dio
Non solo i sacerdoti, i religiosi e i diaconi, ma tutti i cristiani sono chiamati a portare la luce della Parola di Dio. Essa non è che si porta solamente evangelizzando a parole, ma posiamo portarla soprattutto mettendola in pratica. Gesù infatti disse: …Tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri… non se pretigherete bene, se distribuite i santini, o altro. L’esempio è la miglior predica che possa esserci.
Purtroppo oggi stiamo assistendo qualcosa di drammatico, come le profonde divisioni nella Chiesa, dove numerevoli cristiani si scagliano contro il Papa, usando parole: NON E’ LEGGITTIMO?! O peggio: E’ UN MASSONE. Ci rendiamo conto che mettiamo in dubbio il Conclave? Momento in cui tutta la Chiesa prega, invocando lo Spirito Santo a donarci un Pastore, un successore di Pietro? Quale esempio diamo? Noi cristiani siamo più propensi a puntare il dito, anzichè alzarlo. Tutti pronti ad accusare, ma nessuno risponde all’appaello per cotruire un mondo migliore, fatto di Dio. Alla chiamata di Cristo per aiutarlo a diffondere la sua Parola. All’invito del Papa che chiede volontari per aiutare il mondo; alziamo il dito. Sarà bello un giorno sapere di aver contribuito alla diffusione dell’Amore di Cristo Gesù.
Ogni cristiano è chiamato quindi a portare la luce della Parola di Dio e non a oscurarla. Siamo chiamati ad essere calore, per riscaldare questo mondo gelido. Il Papa oggi cammina da solo, proprio come e quando attraversò piazza San Pietro per implorare pietà per la pandemia.
Gridiamo e ci affanniamo a combattere il coronavirus; a ribellarci, a dissentire con tutte le forze contro il Governo e i vaccini, e il Papa per aver dimostrato di essere un pro vax ( ma io direi pro life) viene subito ritenuto un servitore dello Stato e un massone, un complottista, affarista, insomma ne ho sentite di tutti i colori contro Papa Francesco! Noi cristiani dovremmo costruire e non demolire. Siamo troppo lontani da noi stessi, forse questo è il vero problema. Non siamo capaci di guardarci dentro. Non siamo capaci di donare e donarci.
Quando guardo questo virus, mi accorgo a come siamo così simili. Egoisti, divisi, infimi, distruttivi. Togliamo l’aria al debole, a chi vorrebbe rendere questo mondo migliore. Togliamo la possibilità di vivere come il praticare l’aborto. Siamo ciechi, pensando che la vita durerà per sempre. E’ facile protare la Parola di Dio in giro, leggendo, proclamando, ma è difficile, difficilissimo portarla nel cuore, vivendola, donandola.
Siamo cristiani, iniziamo a predicare la Parola del Signore, con gli occhi, con le labbra, con le orecchie, con le mani, con le gambe e con il cuore. offriamo sguardi di misericordia, guardiamo oltre noi stessi. Offriamo le nostre labbra nel portare la parola di Gesù, ascoltiamo le grida di chi ha bisogno di noi. Andiamo incontro, alziamo le mani; è ora di impastare per offrire il pane della vita. Diamo tutto di noi, e ciò non vuol dire strafare ma fare quello che è nel nostro piccolo e nella nostra possibilità. Portiamo quindi la luce della Parola di Dio: dissipiamo il buio che ci avvolge già da troppo tempo.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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