Chi non sogna ha il cuore chiuso, chi non ha speranze ha dimenticato Dio
Roberto Scarfò è di Siderno (Reggio Calabria), nato nel 1974. Autore e Compositore ha iniziato a scrivere le sue prime canzoni all’età di 18 anni. La sua passione per la musica e per la scrittura gli hanno dato la possibilità di potersi esprimere in diverse manifestazioni di musica e di poesia che hanno contribuito alla sua crescita artistica e professionale. In una sua dichiarazione afferma: «Mi sento cantautore per lo scrivere canzoni di cui ritengo sia assolutamente un dono. La musica mi accompagna ovunque.. la musica è tutto ciò che respira e che si trasmette attraverso il silenzioso suono della Vita». In una sua intervista, per la passione sulla scrittura, dice: «La scrittura non ha confini, come linea lontana che si intravede sul mare. Tante storie aspettano di essere raccontate e la scrittura dipinge e scolpisce gli odori, le forme, lo sguardo sognante di un passato presente».
“Ho iniziato a scrivere canzoni all’età di 18 anni, dopo la perdita di mio fratello in un incidente stradale. In un quaderno che utilizzavo per lo studio iniziai a scrivere i miei primi pensieri. Scrivere in quel momento della mia vita era l’unica manifestazione di speranza che poteva in qualche modo riparare tutto il mio smarrimento e la mia confusione.
Tutto è accaduto così, istintivamente e improvvisamente! Dovevo partire per Roma per studio e decisi di portare con me la chitarra di mio fratello; sapevo suonare solo qualche accordo. Suonavo già da tempo la fisarmonica e la scelta della chitarra fu solo per comodità poiché è uno strumento piccolo rispetto ad altri da portare in treno. Nacque così la mia prima canzone “Viaggio”.
In quella mia prima canzone, inserii nel testo la frase: “Tenete il cuore in alto e non cercate le vanità della terra” di San Francesco di Paola – una frase che mi colpii ma che non era dettata all’epoca da un’ispirazione cristiana. La canzone era un inno alla vita sbruffona e goliardica di un giovane arrabbiato, mentre quella frase era tutto il contrario. Mi ricordo benissimo che scrissi questa frase poiché mi ero portato dalla Calabria diverse cartoline per abbellire la mia nuova stanza e tra queste ce ne era una con il Santo e dietro questa cartolina quella frase. Oggi la mia musica, le canzoni e tutto ciò che scrivo, il mio guardare la vita, si è trasformato in un legame sempre più forte con Dio. Comprendere il proprio cammino è per me inutile ed impossibile senza una mano stretta al cielo! Il mio “viaggio” continua, è adulto per quanto basta e bambino per osare il giusto! Buon Viaggio a tutti.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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