I laici non possono recitare preghiere di esorcismo
I laici possono recitare preghiere di esorcismo? La risposta è categorica: No, non possono! Ma possono sicuramente recitar preghiere di liberazione.
Perchè non si possono recitare le preghiere di esorcismo
Perchè non possono i laici recitare preghiere di esorcismo? Semplicemente perché allo stesso modo della santa Messa, che solo il sacerdote può celebrare, così anche l’esorcismo, poiché è un sacramentale. Quindi è possibile solo ai sacerdoti espressamente autorizzati dai rispettivi vescovi. Dunque ogni credente può pregare con preghiere di liberazione, magari unendosi anche a gruppi che abbiano questo scopo, ma senza mai recitare esorcismi, ma non perché succede qualcosa di brutto ma semplicemente perché non avrebbe alcun riscontro e valore, così per la santa Messa, se fosse celebrata da un laico, non avrebbe valore, e durante la Liturgia Eucaristica, non avverrebbe la transustanziazione, cioè il pane che diventa Corpo e Sangue di Cristo.
Le “cinque orazioni”
Tra le preghiere di liberazione (e non parliamo di più efficaci o meno efficaci, poiché tale forza la dona la fede stessa oltre alle parole recitate, ma di preghiere più improtanti e conosciute) le troviamo nel magistero della Chiesa sugli esorcismi – ci sono le “cinque orazioni”, espressioni di preghiera di domanda e non di intercessione per altri. Si possono pregare insieme, ma sempre per sé.
Respingere le tentazioni diaboliche
La spiritualità di queste cinque orazioni riflette circostanze particolari diverse, ma di unica natura, cioè liberazione dal potere dei demoni: percezione di casi di aggressione diabolica, liberazione da paura e timore, richiamo al sacramento del battesimo e alla libertà dei figli di Dio intaccata da Satana, liberazione dalle tenebre. Quest’ultima la possiamo intendere anche nel contesto di preghiera davanti agli assalti della tentazione diabolica.
Le diverse invocazioni
Poi, oltre alle orazioni, si possono recitare le invocazioni. E cioè invocazioni alla santissima Trinità, invocazioni a Cristo Signore (in alcune di esse, dove si nomina la croce, il fedele fa su di sé un segno di croce), invocazioni alla beata vergine Maria, invocazione a san Michele Arcangelo, preci litaniche dove si possono aggiungere altri nomi di santi e beati.
Assenza di formule e schemi
Il fatto che non siano solo preghiere di liberazione fa capire che la sola invocazione – ad esempio quella di lode presente nelle invocazioni alla santissima Trinità – se è espressione di sincera ricerca della comunione con Dio, è già preghiera di liberazione, senza ricorrere a chissà quali formule o a precisi schemi rituali. Tutto ciò fa capire ancora una volta che la vera strada della liberazione dall’influsso straordinario di Satana resta sempre la conversione.
L’esempio di Gesù
La conversione, infatti, è la vera vittoria contro il potere di Satana perché spinge l’uomo a ricercare il bene e la verità sull’esempio di Gesù, ovvero accogliendo «quali che siano le conseguenze e i sacrifici che ne derivano». La perseveranza nella conversione è una vera e propria lotta contro il demonio, una lotta spirituale necessaria per cooperare alla grazia divina e ricevere un maggior progresso nella vita mistica.
La croce
Se non si comprende la portata di questo grande percorso spirituale, allora ogni preghiera di liberazione rischia di essere vana. Convertirsi significa seguire Gesù portando la croce: eppure la croce come espiazione, la croce come modo del perdono e della salvezza non si adatta ad un certo schema del pensiero moderno.zione
Il perdono
Gesù Cristo ha vinto il demonio nel momento in cui accetta liberamente il sacrificio cruento della passione e della morte di croce per il perdono dei peccati: egli vince Satana nel momento in cui nella sofferenza dona il perdono a tutti gli uomini, giustificandoli dinnanzi a Dio Padre perché non sapevano quello che facevano (cf. Lc 23,34), ma soprattutto non sapevano chi c’era dietro il rinnegamento di Gesù, ovvero quel Satana che rifiuta la croce come dono supremo dell’amore di Dio per gli uomini.
L’arma più potente
Le vie della conversione sono diverse e proprie di ogni convertito, ma tutte includono quella che è la forza del perdono. La conversione è il luogo per eccellenza della lotta contro Satana nella vita mistica, poiché il Maligno non teme tanto l’esorcismo quanto la forza del perdono, perché questa è la vera arma con cui Cristo ha distrutto le sue opere.
Nessun impedimento
Quando una persona è vittima dei fenomeni diabolici straordinari non è mai impedita nel suo cammino di unione con Dio: la sua volontà, infatti, anche nel caso della possessione demoniaca, resta sempre libera. I demòni, quando s’impadroniscono di una persona, esercitano il loro potere sulle sue forze fisiche, ma non hanno la facoltà di coinvolgere la libera volontà, almeno che ciò non sia consentito dalla persona stessa.
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