La Cei contro i no vax e no green pass: c’è bisogno di responsabilità e altruismo
Questo virus ha portato non solo morte ma anche divisione, e più andiamo avanti, più riscopriamo situazioni davvero difficili, egoismo a volontà. E’ vero siamo liberi di esprimere le nostre idee, siamo in democrazia, ma la nostra libertà finisce nel momento in cui limitiamo quella degli altri. La Cei ha condanna le manifestazioni no vax e no grenn passs. Su questo sono pienamente d’accordo. Stiamo dimenticando, quando sui balconi cantavamo? Quando tutti pregavamo e speravamo in un vaccino che ci aiutasse ad affrontare questa pandemia? Ed ora? Lo combattiamo? Non siamo obbligati a farlo, ma siamo obbligati moralmente a salvaguardare chi ci circonda. Se non siamo d’accordo, se siamo contro al vaccino, non possiamo pretendere di fermare anche chi sta cercando di andare avanti. Questo non è proclamare i propri diritti ma ostacolare i diritti degli altri.
E poi non ci rendiamo conto che stiamo dando spago a persone che amano la violenza, a persone che non hanno nulla a che vedere con il vaccino o altro. Sono persone che vogliono solo usarci per portare avanti situazioni fasciste e naziste. Basti vedere le ultime notizie dove la polizia sta scovando gruppi no vax che indottrinano a compiere azioni malevoli. E’ ora di dire basta a tutto questo! Ecco la Cei cosa dice riguardo a tutte queste manifestazioni:
A fronte di tanta gente che si è dedicata al bene degli altri, “non sono mancate, tuttavia, manifestazioni di egoismo, indifferenza e irresponsabilità, caratterizzate spesso da una malintesa affermazione di libertà e da una distorta concezione dei diritti”. In molti casi “tali comportamenti e discorsi hanno espresso una visione della persona umana e dei rapporti sociali assai lontana dal vangelo e dallo spirito della costituzione”, affermano i vescovi nel messaggio per la giornata della vita. La presa di posizione dei vescovi “Irresponsabili ed egoisti”, ma soprattutto ben lontani dal vangelo e dai valori della costituzione.
Una presa di posizione che è in scia con l’impegno della Cei, fin dall’inizio, per supportare la campagna vaccinale. I toni usati oggi, però, non hanno precedenti. I vescovi italiani prendono le distanze da quei sacerdoti che non si vaccinano (e in qualche caso si ammalano) e anche da tutte le persone che scendono in queste piazza, magari con il rosario in mano e pregando in ginocchio, come si è visto nel caso del portavoce dei portuali triestini Stefano Puzzer. o come l’ex nunzio in Usa, monsignor Carlo Maria Viganò, che parla di “psico-pandemia” arrivando a dire, in un video che ha scatenato tante polemiche, che “uccidevano deliberatamente i contagiati per farci accettare mascherine, lockdown, coprifuoco”. La Cei parla delle “moltissime persone che sin dai primi giorni della pandemia si sono impegnate a custodire ogni vita, sia nell’esercizio della professione, sia nelle diverse espressioni del volontariato, sia nelle forme semplici del vicinato solidale”, e ai quali va “la nostra gratitudine”.
“Non sono mancate, tuttavia, manifestazioni di egoismo, indifferenza e irresponsabilità, caratterizzate spesso da una malintesa affermazione di libertà e da una distorta concezione dei diritti. Molto spesso si è trattato di persone comprensibilmente impaurite e confuse, anch’esse in fondo vittime della pandemia; in altri casi, però, tali comportamenti e discorsi hanno espresso una visione della persona umana e dei rapporti sociali assai lontana dal vangelo e dallo spirito della Costituzione”, evidenziano i vescovi nel messaggio per la 44esima Giornata nazionale per la vita, che si celebrerà il 6 febbraio 2022.
(Fonte RaiNews)
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