Monaco Buddista muore, vede l’inferno e torna per parlarci di Gesù
Pyan Shinthaw Paulu è nato in Myanmar. Diventato un monaco buddista all’età di 21 anni si ammalò di febbre gialla e malaria. A causa di alcune complicazioni della sua malattia morì e vide l’inferno. Ha scoperto che le persone più rispettabili erano proprio in quel luogo orribile.
Dopo un mese di ospedale, i medici gli dissero di andare a casa, perchè non c’era più nulla da fare. Era condannato a morte! In realtà non andò a casa ma nel monastero Buddista dove alcuni monaci si presero cura di Paulu. Nessuna cura però lo tenne in vita. Paulu morì, vide il suo corpo inerme e alcuni riti buddisti funebri svolgersi sul suo corpo. Paulu si ritrovò in un luogo orribile dove c’era un lago di fuoco. Paulu spiega: Non capivo cosa fosse perchè nel buddismo non esiste l’inferno. Vidi un demone che aveva la faccia di un leone con un corno in testa. Avevo tanta paura!
Chiesi chi era e lui mi disse che era il re dell’inferno, il distruttore! Mi chiese poi di guardare in quel lago di fuoco e al suo interno notai delle tuniche color zafferano; erano dei monaci buddisti. Uno di loro lo conoscevo, era un famoso monaco buddista morto in un incidente nel 1983. Chiesi alla bestia come mai si trovasse lì visto che era un buon maestro. Il demonio mi rispose: Perchè non credeva in Gesù Cristo.
Poi vidi un altro uomo anche lui portava una tunica ma aveva i capelli lunghi e chiesi chi fosse, il demonio mi rispose: E’ colui che adori, Gautama Buddha. In quel momento Paulu protestò perchè per lui Gautama aveva una grande etica e non poteva trovarsi in quel luogo detto inferno. Ma la belva replicò: Chi non crede in Dio e nel Suo Figlio Gesù Cristo non può salvarsi.
Vide poi una terza persona, era altissima e soffriva tantissimo in quelle fiamme. Il re dell’inferno disse che era Golia e si trovava all’inferno perchè era andato contro Dio. In realtà Paulu nemmeno sapeva chi fosse!
All’improvviso dinanzi a lui apparvero due strade, una larga e una stretta. Percorse entrambe ma prima quella larga dove vide alcune persone che camminavano su di essa ma poi alla fine della strada notò che era interrotta e sotto c’era il lago di fuoco dove cadevano le persone che la percorrevano, urlavano di dolore e disperazione. Era la via di coloro che non credono in Gesù Cristo e scelgono la via facile. Poi percorse la strada stretta e più la percorreva e più notava che diventava d’oro. Dinanzi a lui apparve all’improvviso un uomo con una tunica bianca, sentì dei canti bellissimi e soavi, trasmettendo bellezza e purezza.
L’uomo con la tunica bianca invitò Paulu a seguirlo. Quest’ultimo gli chiese il suo nome ma l’uomo non rispondeva. Glielo richiese per ben sei volte e finalmente ebbe una risposta: Sono colui che ha le chiavi del Paradiso. Innanzi a te c’è il Paradiso, un posto davvero bellissimo ma ora non puoi andarci, però se seguirai e crederai in Gesù Cristo ci andrai.
Alla fine l’uomo con la tunica mi disse il suo nome: Sono Pietro! Devi ritornare sulla terra e testimoniare Gesù Cristo ai monaci buddisti. Da quel momento Paulu cambiò vita, divenne un servo di Gesù.
Cari amici questa testimonianza è davvero forte, possiamo credere come non credere ma Dio esiste e Gesù ce lo ha detto: Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me anche se è morto vivrà (Gv 1,25)
Cogliamo l’occasione per dire: Credo in Gesù, credo! Siamo Cristiani e dobbiamo necessariamente credere, senza fede non siamo cristiani ma solo una brutta imitazione di essi.
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