Le miserie umane giustificano le proprie debolezze?
In questa vita di miserie umane per giustificare i nostri peccati, si dice: Le passioni sono troppo forti e non sempre posso resistere!… Del resto, dopo del peccato ricorro alla Confessione! Dio lo sa che sono una creatura fragile, tutti gli uomini lo sono!
Altri dicono: Io non commetto gravi peccati! Manco sempre in certe sciocchezzuole, che sono inevitabili e che fanno parte delle miserie umane!… C’è invece chi pecca più di me e con più gravità!
Quando muore qualcuno, si esclama: Che santa persona! Quanto bene ha fatto! Certamente è andata in Paradiso!
Sulle tombe le iscrizioni più bugiarde e lusinghiere presentano i trapassati quali modelli di grande virtù. Quanto diversi invece sono i giudizi di Dio.
Quando qualcuno commette un errore, ci adiriamo ci arrabbiamo ma se sbagliamo noi diciamo puntualmente: Peccare fa parte di noi, sono le nostre miserie umane! Siamo farisei cari amici perchè giustifichiamo noi stessi e condanniamo il prossimo.
Le miserie umane non giustificano
E’ vero, Dio conosce i nostri errori, Dio sa che sbagliamo per le nostre miserie umane, ma diciamocela tutta: Dio conosce il nostro cuore! Sa se mettiamo tutta la nostra volontà per migliorare ed eliminare i nostri difetti umani oppure ce ne freghiamo giustificandoci all’infinito dicendo: “sono le miserie umane” Dio mi perdonerà. Che cosa brutta fermarsi alla mediocrità! Gesù invece ci chiede di essere perfetti come il Padre che è nei cieli. Come è possibile? Forse abbiamo un concetto sbagliato di perfezione, pensiamo che stia nel compiere tutto in modo eccellente. Essere come gli Angeli ecc ecc. No non è questa la perfezione che Dio ci chiama ad avere:
La perfezione sta nell’amare Dio al di sopra di ogni cosa, di rispettare la Sua Legge e di amare il prossimo come noi stessi. In Gesù saremo perfetti, ma noi dobbiamo ogni giorno sforzarci pure se a volte potrà risultarci difficile evitare certi peccati veniali, l’importante è rialzarsi, è desiderare di raggiungere quella santa perfezione che Gesù ci comanda. Possono quindi consolarci queste parole di San Paolo:
Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c’è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me.. (Rm 7,18-21)
Nel cuore di ognuno di noi dev’esserci quel forte ardore di Temere Dio non per l’inferno ma per il dolore di offenderlo. Questa è perfezione! Siamo in cammino e affidiamo a Maria questo nostro desiderio di essere santi come il Padre che è nei cieli. Che tristezza invece, giustificare le nostre nefandezze, le nostre voglie blasfeme, i nostri peccati dicendo: E’ normale, sono le nostre miserie umane”.
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