Michel Mudimbi solita musica rap piena di volgarità
Michel Mudimbi, il nulla è servito
E’ uscito il primo album di Michel Mudimbi, rapper di San Benedetto del Tronto, dal titolo “Michel”.
Già in un articolo abbiamo “contemplato” i testi di Bello Figo. Ed ora eccone un altro. “E’ un disco a misura di bambino” racconta Michel Mudimbi “ma per adulti, pensato in modo da farli divertire come se fossero dei bambini“.
Andiamo un po’ a vedere. Dal punto di vista musicale, non me ne intendo molto, ma se andiamo a leggere i testi siamo alle solite. Schifezze, volgarità e la solita accusa alla società, ormai trita e ritrita. Della serie: il nulla è servito.
Mah!
Qui di seguito qualche “poetica” rima di “alta qualità”, giusto per farvi un’idea.
“Tipi da club”
È sempre la solita scena Shining brividi lungo la schiena
È aperta la caccia agli amplessi tra un mare di cessi senza catena
Uomini unti e t*****i volanti pur di t******e qui fanno la fila
Chi da dietro chi da davanti il c**o è la f**a del 2000
“Schifo”
Vedo le luci sento le voci spaccano i timpani come le noci
Si ripetono come un rosario scrivo su un diario pensieri atroci
Entro a San Pietro passo da dietro per capovolgere tutte le croci…
Qui si socializza con molta facilità
Amici di narici mamma che felicità
Non mi aspetto tu sia santo ma nemmeno faccia schifo
S***i t***e fino al crampo e ti risvegli con il tifo
Anch’io che sto moralizzando non sono proprio un bel tipo
Ammazzo donne nel mio campo e a pezzi le ficco in un frigo
Mussulmani maremmani cattolici battisti
Dio Maometto i sette nani consigli per gli acquisti
Vacanze Thailandia sesso soldi minorenni
Stessi soldi con cui a tua figlia compri Lelli Kelly
Depressione pressione insoddisfazione noia
“Supercalifrigida”
A cuccia super bertuccia la vuoi una banana con tutta la buccia?
È arrivata la candida quindi domandala o corri a attaccarti ad un’altra cannuccia succhiala ciuccia
Se vuoi di più dimmelo e ti darò tutto quel che vuoi tu
Sono il principe azzurro ho parole di burro e il cavallo che mamma m’ha dato è una dote da yodel i u
Mettiti giù a quattro zampe come fa Scooby Doo
E le mutande? Fai senza! Ce l’hai una coscienza? In beneficenza alle bambine povere di Timbuktu
No il Kamasutra voglio il menù ti prendo ti trito e ci faccio il ragù
Per carnevale mi vesto da spillo e tu da bambola ma da voodoo…
Ti sembro il mago Zurlì? Hai detto di sì? Ma che l’hai capito dal mio pedigree?
Scommetti sto giro ti faccio morire legata e annegata come Harry Houdini?
Un due tre indovina chi c’è? È arrivato Mudimbi ed è tutto per te
Una botta di vita e tra tue dita questa Chiquita mio scimpanzé
Ecco qua. Complimenti per la vena poetica.
Continua il rapper: “Dopo anni di tentativi in cui scrivevo solamente schifezze, un giorno sono riuscito a scrivere una canzone che mi è sembrata abbastanza decente: da lì è iniziato un percorso che mi ha portato a vivere diverse situazioni e che è culminato con la pubblicazione di questo album”.
Ah ecco. Per fortuna che adesso riesce a sfornare canzoni decenti!
Sono convinto che scrivere l’articoletto su Michel Mudimbi non serva (come qualcuno può pensare) a fargli pubblicità. Serve a mettere in risalto le tante schifezze che oggi passano sotto traccia come se nulla fosse o come se fosse tutto normale. Ripongo certo grande stima nei ragazzi adolescenti, ma avverto in loro una grande fragilità ed è giusto che cerchino nutrimento per le loro vite da altre parti.
Quindi, ricapitolando, è uscito il primo album di Michel Mudimbi. E speriamo che sia anche l’ultimo.
Giovanni
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