Mia sorella Simona, martire a Dhaka
Simona è una delle nove vittime italiane uccise a Dhaka da assassini musulmani, solo perchè non conosceva il corano. Questo è il racconto di Don Luca Monti, Parroco di Santa Lucia di Serino (AV). Simona aspettava un bambino e si sarebbe chiamato Michelangelo.
Don Luca Monti ci spiega il dolore che ha provato: “Per me è stato un momento molto difficile da superare, soprattutto perchè dovevo aiutare i miei genitori a superare tutto, a donare luce anche in quei giorni così bui. Questo dolore non si è mai staccato dalla fiducia e dalla speranza”.
Don Luca si è ritrovato ad aiutare i genitori per superare la rabbia, l’odio che poteva nascere facilmente in quel momento insieme alla sete di giustizia. Don Luca si è aggrappato alla fede trasmettendola a mamma e papà affinchè il dolore diventasse frutto di una primavera dello spirito.
La mattina del 22 febbraio, senza volerlo don Luca incontra Papa Francesco a Dhaka. Per il sacerdote quello è stato un segno, un segno profondo, il sangue di Simona ha dato inizio a una realtà stupenda, consacrandola con la presenza di Papa Francesco. Proprio in quella terra infatti, don Luca riesce a far costruire una cappella per educare quel popolo povero al Cristianesimo. Simona non è morta per nulla. Simona compiva grande bene in quel luogo, fino a completare la sua missione con un vero martirio.
Il miracolo grande è appunto la costruzione della cappella che è sorta grazie alle offerte della gente raccolte durante il funerale di Simona. Don Luca racconta quanto sia rimasto affascinato dagli occhi di quella gente che sognano pur stando in una triste realtà, che non hanno niente ma possiedono un gran sorriso.
Eppure bastavano solo 48 ore e Simona Monti avrebbe preso l’aereo per tornare in Italia, dove aveva deciso di trascorrere i mesi della gravidanza. Ma don Luca vede tutto questo sacrificio sotto la prospettiva della fede, come qualche cosa che Dio stesso ha permesso accadesse per un bene maggiore; ” Ho fiducia in Dio, non so cosa realizzerà in quella terra ma lo farà” sono le parole di questo grandissimo sacerdote che dinanzi a tale dolore non si arrende alla rabbia ma impugna la spada della speranza dicendo: Simona non ha perso ma ha vinto.
Questo martirio senza dubbio è il prezzo del sacrificio per donare a quel paese poverissimo sia materialmente e sia spiritualmente la vera ricchezza; Cristo Gesù!
Scopri di più da Annalisa Colzi
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