Melid il demonio dell’impurità
I demoni sono confermati nel male, e non possono e soprattutto non voglio fare del bene, quindi desiderano male su male, odio su odio, è il loro pane quotidiano.
Spesse volte, anzi sempre, il demonio durante gli esorcismi, nel nome di Gesù vengono obbligati a dire la verità; cosa che loro faticano a dire.
La dicono ovviamente contro la propria voglia, per disposizione divina quella loro testimonianza può addirittura cooperare al bene, così avviene che tante volte tentano al male ma con le loro testimonianze, fatte obbligatoriamente, inducono alcune persone a ravvedersi.
Tanti anni fa, il servo di Dio don Giuseppe Tomaselli in un esorcismo, incontrò nientedimeno che Melid il demonio dell’impurità. E così tramite giuramento, costretto nel nome di Dio, questo angelo decaduto, dovette rispondere ad alcune domande con verità assoluta. Eccone alcune:
Ebbene, Pretaccio, cosa chiedi? Non dimenticare che tu parli con Melid! E dimmi: come sai che io mi chiamo Melid?
- Tu, Melid, in qualità di demonio, esisti o no?
Ignorante! E come potrei non esistere?
Bugiardo! Quando ti conviene, dici che esisti; in caso contrario fai dire sfacciatamente che non esisti. Quando in quella seduta spiritica i curiosi chiamarono l’anima di un defunto dicesti: Il demonio non esiste. Sono i Preti che v’insegnano queste corbellerie.
- Dimmi Melid, prima di essere demonio chi eri?
Ero un alto ufficiale della Corte Angelica, un Cherubino, ed ora sono un ufficiale di Satana.
- Ma come ti sei deciso a lasciare il Paradiso ed piombare nell’Inferno? Non sapevi che c’era preparato l’inferno, perché ti sei azzardato a ribellarti a Dio?
Lui, l’Altissimo, disse a me ed ai miei compagni che ci avrebbe messi alla prova, non ci disse che ci avrebbe punito con l’inferno, nel fuoco eterno; ed è fuoco, fuoco!
- E quale fu la prova, alla quale foste messi tutti gli Angeli?
Accettare che il figlio dell’Altissimo avrebbe presa la natura umana e noi, di natura angelica, che è di gran lunga più nobile di quella umana, avremmo dovuto umiliarci davanti a Lui ed adorarlo. Lucifero, che splendeva come il sole nel firmamento, si ribellò. Se si farà uomo, disse, non lo servirò, sarò a lui superiore! Apparve durante la prova la figura di un uomo.
- La figura di quest’uomo era coronata di spine, o era in croce?
No; era la figura d’un semplice uomo. Grandi schiere di Angeli eravamo del parere di Lucifero. S’ingaggiò una lotta terribile tra Michele e Lucifero e tra fuoco e zolfo d’un colpo precipitammo nel pozzo infernale.
- Bel guadagno facesti quel giorno, infelice angelo ribelle! Ora sei pentito del male fatto?
Pentito? Mai! Lui, l’Altissimo, non doveva umiliarci così! Io odio e odierò per sempre il Cristo, perché per Lui mi trovo nell’inferno. Come è ingiusto questo Dio! Un solo peccato e ti manda all’inferno!
Queste domande furono fatte in un esorcismo reale, quindi, Melid il demonio dell’impurità confermò non solo la sua esistenza ma la lotta che ci fu in cielo, come ce lo confermano gli scritti della venerabile Suor Maria D’Agreda.
L’inferno esiste, ed è per tutti coloro che si ostinano a peccare, a ribellarsi alla legge divina, ma si chiude dinanzi a coloro che pur avendo peccato se ne pentano del male commesso. Ricorriamo spesso alla confessione, liberiamoci del peso del peccato, chiediamo al Signore di farci il dono del pentimento e della conversione.
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