Matrimonio e famiglia: una statistica demografica disastrosa
Matrimonio e famiglia
Matrimonio e famiglia, Cristiani e atei!
Nel Capitolo 5 di Ezechiele, il profeta lamenta che non solo Gerusalemme era divenuta perfida e idolatra, ma era divenuta un imbarazzo anche per i suoi vicini pagani che adoravano Baal.
Ebbene, oggi, coloro che si professano Cristiani possono ritrovarsi ad un simile imbarazzante punto.
Quando si tratta di Matrimonio e Famiglia, la nazione si sta comportando malamente.
Ma salta fuori un gruppo che sta facendo peggio di tutti: i Cristiani che non vanno in chiesa.
Prima di tutto, qualche informazione.
Secondo il Pew Research Center, nel 2015 negli Stati Uniti, il tasso di matrimoni era sceso ad un livello minimo di 6.74 ogni 1.000 persone e ci si aspettava continuasse a diminuire.
Questa è una brutta notizia per i ragazzini: l’aumento del numero di coloro che sono cresciuti in famiglie con il solo genitore single e di coloro che sono cresciuti con coppie non sposate (conviventi).
Come fa presente il direttore della National Marriage Project, W. Bradford Wilcox: “il matrimonio prevede un unico livello di sicurezza emotiva e stabilità per i bambini”.
I sociologi hanno discusso per anni sulle ragioni del declino del matrimonio.
Molti indicano la perdita del lavoro operaio, che rende più difficile per i lavoratori trovare e mantenere le mogli.
Altri considerano i cambiamenti nella politica del benessere, che hanno danneggiato la matrimonio e famiglia.
Wilcox e Nicholas H. Wolfinger del Dipartimento della Famiglia e degli Studi sul Consumo dell’Università dello Utah, tuttavia, citano un tema ancor più essenziale, che è il vasto cambiamento nei comportamenti culturali nei confronti del Matrimonio.
L’individualismo espressivo, la sbiadita connessione fra sesso, matrimonio, genitorialità, e la visione che il matrimonio è molto più di una preferenza di coronamento di vita rispetto alle fondamenta dell’età adulta e dell’intimità sessuale, tutte queste cose hanno favorito il declino del Matrimonio.
http://www.annalisacolzi.it/la-vista-nel-matrimonio-cristiano/
Ecco dove la questione si fa davvero interessante.
Molte forme di impegno civico laico e religioso, dall’adesione nei Santuari alla frequentazione della chiesa, sono diminuite dal 1960.
Le istituzioni civiche hanno erogato in modo tradizionale agli americani solidarietà sociale, guida morale, supporto finanziario e reti sociali favorevoli alla famiglia, le quali rafforzano la norma del matrimonio e potenziano la vita famigliare.
Quale istituzione civica è storicamente servita come spina dorsale della famiglia?
“La frequenza religiosa e Fede… La ritirata dal matrimonio è stata alimentata dalla parallela ritirata nella società civile americana, in particolar modo nella partecipazione religiosa”.
Studiando la General Social Survey, si scopre che negli ultimi 40 anni, il tasso di frequentazione frequente della chiesa – che va più volte al mese – è scesa dal 37% al 26%.
Ed è qui la cosa orribile: il presunto Cristianesimo – che professa la Fede Cristiana senza prendere impegno nella chiesa – sorprendentemente peggiora le cose.
Si riporta che “l’adesione alle credenze religiose conservatrici senza frequentare regolarmente la chiesa, è associata al peggioramento degli esiti famigliari, mentre la combinazione nell’aderire con regolare frequenza è associato ai migliori esiti famigliari.
Questo può spiegare perché il tasso di genitori single è alto in Arkansas, con i suoi numerosi apparenti Battista e, basso, nello Utah con i suoi numerosi mormoni attivi”.
Ora, non dovremmo andare in chiesa perché migliorerà i nostri matrimoni o renderà i nostri bambini più bravi.
Dobbiamo andarci perché è dove Cristo viene predicato e condiviso nei Suoi Sacramenti.
Ma i dati empirici provano che impegnarsi verso un corpo locale di credenti ha un impatto tremendo sulle famiglie e la loro stabilità.
Come la gente di Gerusalemme al tempo di Ezechiele, oggi, i presunti credenti non sono nemmeno all’altezza degli standart dei loro vicini miscredenti.
E oggi, come allora, c’è imbarazzo e tragedia.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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