Ma non eravamo noi a immagine di Dio?
Nella Sacra Scrittura leggiamo: E Dio disse: Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza (Gen 1,26). Oggi funziona al contrario; facciamo un dio a nostra immagine e somiglianza. Non parlo di chi si professa ateo, o di chi non ha mai letto un solo rigo del Vangelo. Parlo di noi cristiani, di noi che ci professiamo tali. Spesso sento persone che insegnano catechismo, preparano i bambini a ricevere per la prima volta il Corpo di Cristo. E’ davvero piacevole sentirli parlare, e lo fanno in modo davvero eccellente. I bambini restano attenti per parecchio tempo. Ottimo lavoro direi!
Quando però entri nel privato di alcuni catechisti, ti accorgi che restano solo parole. Alcuni vivono in vero peccato mortale, convivono, fanno figli senza matrimonio, vivono relazioni complicate come con persone divorziate o ancora sposate… insomma tutto questo diventa davvero un film horror da far rabbrividire. E se facciamo notare la cosa, la risposta è sempre la stessa: L’AMORE VINCE TUTTO! E certo, stiamo facendo la guerra no? Basta amare e tutto si risolve. Poi c’è chi in modo teologico cerca di dare spiegazioni più professionali, del tipo: Gesù ha detto: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13,34). Oh, resto davvero sbigottito, verissimo, ma Gesù ha anche detto; Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. (Mt 5,17). E sul versetto 19, dice: Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli.
Dunque, prima di insegnare, dobbiamo dare il buon esempio, rispettare la legge di Dio, amarlo come Lui stesso ci comanda. Dio non è una materia scolastica, Dio è il Dio dell’Amore. Ci stiamo troppo giustificando, troppo minimizzando, troppo di troppo! E’ ora di chiarire che possiamo farci un dio a nostro piacimento ma la sostanza non cambia. Saremo giudicati dall’amore verissimo, ma se non amiamo Dio, non possiamo dire di amare il prossimo. Perché da Dio viene l’amore vero e non possiamo dire di amare Dio se poi non rispettiamo la sua legge.
Restiamo dunque lontani da tutto ciò che è peccato. Se amiamo una persona sposata in Chiesa, anche se separata, rimane del marito o della moglie, quindi non ci appartiene. Davanti a Dio formano una cosa sola. Gesù ha detto: “Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto” (Mt 19,6).
L’amore dunque non giustifica ogni cosa.
L’amore talvolta può essere sbagliato come è nel caso in cui va ad insidiare l’unità di una famiglia.
L’amore che porta al peccato di per sé è un amore perverso perché ci si attacca a persone o a cose cui non è lecito affezionare il proprio cuore. Sentire che esistono diaconi, catechisti, gente che ogni giorno si dedica alle parrocchie, vivere in modo disordinato è davvero deludente. Un cristiano deve essere testimone e non un professore e la prima testimonianza la si da con il proprio buon esempio.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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