Luigi Colle apparve e parlò del Paradiso
Questa è la storia di Luigi Colle, un giovane ammalato morto in stato di grazia. Quanto segue è reale e comprovato dall’autorità di un grande luminare della Chiesa; San Giovanni Bosco.
Nel 1881 il Conte Colle, di Tolone, pregò Don Bosco che andasse a benedire il figlio diciassettenne, Luigi Colle, gravemente infermo. Il Santo andò dall’ammalato e restò ammirato dell’ingenuità e del candore del giovane; sembrava un altro San Luigi Gonzaga. Dopo circa un mese, il Colle ricevette gli ultimi Sacramenti ed il 3 aprile moriva. Prima di spirare, Luigi Colle disse ai genitori: Vado in Paradiso; me l’ha detto Don Bosco!
Don Bosco scrisse anche un opuscolo su Luigi Colle, presentandolo quale modello alla gioventù.
Dio permise che Luigi apparisse una ventina di volte a Don Bosco, facendogli conoscere la felicità che egli godeva in Paradiso. Don Bosco registrò tutto affinchè fosse testimonianza reale quanto accaduto e tutt’oggi è pubblicato presso i salesiani. Qui riporto i tratti salienti di qualche apparizione, descritta direttamente da Don Bosco:
Mi apparve Luigi Colle in un mare di luce, bellissimo nell’aspetto, con vesti bianco-rosate e sul petto ricami d’oro, con una collana a vari colori, bianco, nero e rosso; ma con questi tre ve n’erano infiniti altri, da non potersi descrivere. Gli domandai:
Perché vieni, caro Luigi?
– Non è necessario che io venga; non ho bisogno di camminare.
Sei felice?
– Godo perfetta felicità.
Non ti manca proprio nulla?
Soltanto la compagnia del babbo e della mamma.
Perché non ti fai loro vedere?
– Ci vuole il permesso di Dio. Se io parlassi a loro, le mie parole, non otterrebbero stesso effetto. Bisogna che queste passino per lei.
Cosa devo dire ai tuoi genitori?
– Che si facciano precedere dalla luce e si procaccino amici nel Cielo.
Dice Don Bosco: Il volto di Luigi era radioso e di una luminosità che cresceva sino ad abbagliare la vista; i suoi lineamenti erano gli stessi di quando era in vita.
Dimmi, Luigi: Tu sei morto o vivo?
– Sono vivo.
Eppure sei morto!
– Il mio corpo è sepolto; ma io vivo.
Non è il tuo corpo quello che io vedo?
– Non è il mio corpo.
È il tuo spirito?
Non è il mio spirito.
È la tua anima?
– No!
Cosa è dunque ciò che io vedo?
– È la mia ombra.
Ma un’ombra come può parlare?
– Per permissione di Dio.
E l’anima tua dov’è?
– È presso Dio, sta in Dio e lei non può vederla.
E tu in che modo vedi noi?
– In Dio si vedono tutte le cose; il passato, il presente e il futuro, e si vedono come in uno specchio.
Che cosa fai in Cielo?
– Dico: “Gloria a Dio!” A Dio si rèndono grazie! Grazie a Colui che ci ha creati, a Colui dal quale tutto ha principio! Grazie! Lodi! Alleluia! …
Dimmi ancora: Come va che tu sei in Paradiso ed anche qui?
– Più presto della luce e con la rapidità del pensiero io vengo qui, nella casa dei miei genitori e altrove.
Dimmi qualche cosa utile ai giovani!
– Bisogna che i giovani prendano Gesù Eucaristia con frequenza. Devi ammetterli presto alla Santa Comunione. Dio vuole che si nutrano della Santa Eucaristia.
Ma come si fa a comunicarli, quando sono ancora troppo piccoli?
– Dai quattro ai cinque anni si mostri loro la Santa Ostia e preghino Gesù guardandola. I fanciulli devono essere ben compresi di tre cose: amore di Dio, Comunione frequente e amore al Sacro Cuore di Gesù.
Prima di lasciarmi, dammi un’altra spiegazione! I tuoi genitori ed io pregammo perché tu non morissi. Perché non fu esaudita la nostra preghiera?
– Fu meglio che io non guarissi.
Come mai? Avresti fatto opere buone, avresti dato molte consolazioni ai genitori, ti saresti occupato maggiormente a far glorificare Dio.
– Ne è lei ben sicuro? Pronunziò lei stesso la sentenza, amara per me, amara per i miei genitori, ma tuttavia fu per il mio bene. Quando lei domandava la mia guarigione, la Santa Vergine diceva a Gesù: Luigi adesso è mio figlio; lo voglio prendere ora che è mio!
Quando ci dovremo preparare noi per venire in Paradiso?
– In seguito le darò la spiegazione che desidera…
L’apparizione cessò.
Quando Don Bosco fece la narrazione di tutto ai Conti Colle, osservò:
È indicibile la bellezza degli ornamenti che rivestivano la persona di Luigi. La sola corona che gli cingeva la fronte, avrebbe richiesto non giorni o mesi, ma anni per esaminarla particolarmente, divenendo sempre più brillante e dilatandosi a misura che la si contemplava.
La Contessa Colle prese appunti sulla narrazione avuta ed aggiunse:
Don Bosco era commosso quando parlava ed i suoi occhi si bagnavano di lacrime.
Luigi Colle è un caso quasi raro oggi, perchè purtroppo per la maggior parte i giovani sono lontani da Dio e vivono nel buio, ignorando Dio, vivendo come se un giorno dopo la vita, tutto finirà. Cari amici, cari giovani, il Paradiso esiste e dobbiamo vivere questa vita conquistandolo ogni giorno di più.
Scopri di più da Annalisa Colzi
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.