Le nostre debolezze umane, il demonio le conosce tutte
Il demonio conosce tutte le nostre debolezze umane, sa quindi come prenderci, come sedurci, come spaventarci, come raggirarci. Ecco perché è importante pregare, vivere i sacramenti che la Chiesa ci offre, come quello della riconciliazione e della Santa Eucaristia.
A tal proposito il beato Giovanni Duns Scoto, ci dà delle dritte per poter affrontare Satana che conoscendo le nostre debolezze umane, fa di tutti per farci dannare.
La volontà di Dio
Giovanni Duns Scoto mette innanzitutto al centro della sua teoria l’infinita volontà di Dio, la quale non può essere compresa dall’intelligenza umana. Egli ha difeso anche nell’uomo il “primato della volontà” contro il “primato dell’intelletto” sostenuto dal tomismo, causando una polemica tra l’impostazione della scuola francescana e quella domenicana.
I peccati degli angeli ribelli
Gli angeli cattivi hanno avuto la possibilità di peccare dal primo istante ciò in contrapposizione sia Tommaso sia a Bonaventura, e in genere a tutta la concezione tradizionale, che ammettevano un breve intervallo tra la creazione e la colpa angelica, per salvaguardarne la bontà di Dio. Inoltre Duns Scoto afferma che gli angeli ribelli hanno commesso molti peccati, di specie differenti, prima di essere ostinati nel male.
Il primo peccato: l’orgoglio
Secondo l’opinione più comune il primo peccato di Lucifero è stato quello di orgoglio, volendo l’uguaglianza con Dio, mentre per il nostro teologo il primo peccato di Lucifero fu un forte desiderio di concupiscenza, nel senso che ha voluto in modo disordinato ed esagerato la propria beatitudine, cercando l’amore di sé fino all’odio contro Dio, ritenendosi non uguale ma superiore a Dio.
Duns Scoto riduce tutto alla potenza della volontà o dell’amore, anche il peccato di orgoglio, che, secondo lui, non è atto dell’intelletto, è un peccato della volontà che desidera disordinatamente il proprio bene, in misura maggiore del suo essere. Da ciò segue l’accecamento dell’intelletto.
L’errore di Lucifero
Lucifero avrebbe potuto pentirsi della colpa, ma egli ha perseverato nel desiderio di opporsi totalmente a Dio, poiché Dio resisteva al suo volere. Tuttavia egli può ancora fare degli atti buoni, ma non li fa per sua malizia.
La tentazione dei progenitori
Duns Scoto prende in esame la tentazione dei progenitori, affermando, che il diavolo, mosso da invidia per l’uomo si avvicina alla donna, lui che conosce bene le debolezze umane, quindi sapeva che Eva era più debole e se ne servì come mezzo per poi sedurre Adamo. Egli non si presenta con le proprie sembianze, per non essere subito riconosciuto ma, è Dio però, che gli impone la figura del serpente.
Diavolo e psicologia umana
Quando analizza il modo della tentazione, il nostro teologo fa vedere come il diavolo conosca le debolezze umane e soprattutto la psicologia umana, poiché non affronta la donna con un discorso immediatamente persuasivo, ma con una domanda per vedere quale sia l’aspetto interiore di lei più vulnerabile alla seduzione.
L’albero della morte
La donna risponde che Dio ha proibito di mangiare l’albero che sta in mezzo al paradiso, perché ciò forse causerebbe la morte. Questo forse è stato il punto che Satana ha subito individuato quale dubbio circa la verità della parola di Dio. Allora propone chiaramente la menzogna, promettendo a lei di diventare come Dio.
In questo aspetto vediamo la tattica satanica, quella di instaurare il dubbio, quindi da qui il titolo di padre della confusione.
I 3 elementi della tentazione diabolica
La tentazione del diavolo, secondo Duns Scoto, si compone di tre elementi:
- Il cibo, cioè mangiare del frutto dell’albero.
- La somiglianza con Dio, cioè essere come Dio, divenendo simile a Lui.
- La conoscenza del bene e del male.
Peccato “redimibile”
Ne segue che il peccato umano provocato dalla tentazione esterna è redimibile, perché “se uno è stato incitato al male da un altro, giustamente è ricondotto al bene da un altro”. Ma il diavolo, che ha peccato senza alcuna tentazione, non dev’essere redento da qualcun altro fuori di lui; perciò il suo peccato rimane imperdonabile. Ecco perché satana ci attacca approfittando delle nostre debolezze umane, perché brucia di invidia e vuole attraverso l’uomo, colpire Dio.
Come avviene la redenzione
Ma ecco che l’Amore di Dio verso la sua creatura ha il sopravvento, mandando il Suo Unigenito per la redenzione del genere umano. è stata attuata da Cristo quale liberatore dell’uomo dalla schiavitù di Satana. L’uomo è stato redento più in virtù della giustizia che della potenza divina, poiché il diavolo ha condotto a morte Cristo nel quale non c’era alcun motivo di morte. È giusto che chi era senza alcun debito liberasse gli uomini debitori dal potere di colui che li dominava. Tale atto corrisponde alla volontà di Dio che ha scelto la via della giustizia, frutto del suo amore libero e gratuito.
Diavolo “colpevole”
Inoltre il diavolo, secondo Duns Scoto, è colpevole nei confronti dell’uomo, poiché prima del peccato lo ha illuso con la promessa della vita immortale e dopo il peccato lo ha danneggiato. Perciò il diavolo in modo ingiusto teneva legato a sé l’uomo, ma costui era giustamente soggiogato, non perché il diavolo avesse meritato di avere il dominio sull’uomo, ma perché l’uomo ha meritato per sua colpa di subire la tirannide del diavolo. Per questa ragione Dio ha liberato l’uomo dal potere di Satana con la giustizia compiuta dal sangue di Cristo.
don Marcello Stanzione
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