Le lampade e la Luce
Don Camillo e le cento lampade
luce della Rivelazione
tratto dal libro Guareschi Don Camillo e il suo gregge, Gesù dice a don Camillo: “Cosa intendi tu per idea?”
“Idea, per me, povero prete di campagna, è una lampada che si accende nella notte profonda dell’ignoranza umana e mette in luce un nuovo aspetto della grandezza del Creatore”.
Il Cristo sorrise.
“Con le tue lampade non sei lontano dal vero, povero prete di campagna. Cento uomini erano chiusi in un’immensa stanza buia e ognuno d’essi aveva una lampada spenta. Uno accese la sua lampada ed ecco che gli uomini poterono guardarsi in viso e conoscersi. Un altro accese la sua lampada e scoprirono un oggetto vicino, e mano a mano che si accendevano altre lampade, nuove cose venivano in luce sempre più lontane, e alla fine tutti ebbero la loro lampada accesa e conobbero ogni cosa che era nell’immensa stanza, e ogni cosa era bella e buona e meravigliosa.
Intendimi, don Camillo; cento erano le lampade, ma non erano cento idee. L’idea era una sola: la luce delle cento lampade, perché soltanto accendendo tutte le cento lampade si potevano vedere tutte le cose della grande stanza e scoprirne i dettagli. E ogni fiammella non era che la centesima parte di una sola luce, la centesima parte di una sola idea. L’idea dell’esistenza e dell’eterna grandezza del Creatore. Come se un uomo avesse spezzato in cento pezzi una statuetta e ne avesse affidato un pezzo a ciascuno dei cento uomini.
Non erano cento immagini di una statua, ma le cento frazioni di unica statua. E i cento uomini si cercarono, tentarono di far combaciare i cento frammenti, e nacquero mille e mille statue deformi prima che ogni pezzo riuscisse a combaciare perfettamente con gli altri pezzi. Ma alla fine la statua era ricomposta.
Intendimi, don Camillo: ogni uomo accese la sua lampada, e la luce delle cento lampade era la Verità, la Rivelazione. Ciò doveva appagarli. Ma ognuno invece credette che il merito delle belle cose che egli vedeva non fosse del Creatore di esse, ma della sua lampada che poteva far sorgere dalle tenebre del niente le belle cose. E chi si fermò per adorare la lampada, chi andò da una parte e chi dall’altra, e la gran luce si immiserì in cento minime fiammelle ognuna delle quali poteva illuminare soltanto un particolare della Verità.
Intendimi, don Camillo: è necessario che le cento lampade si riuniscano ancora per ritrovare la luce della Verità. Gli uomini oggi vagano sfiduciati, ognuno al fioco lume della propria lampada; E tutto sembra loro buio intorno e triste e malinconico. Non potendo illuminare l’insieme, si aggrappano al minuto particolare cavato fuori dall’ombra dal loro pallido lume.
Non esistono le idee: esiste una sola idea, una sola Verità che è l’insieme di mille e mille parti. Ma essi non la possono vedere più. Le idee non sono finite perché una sola idea esiste ed è eterna; ma bisogna che ognuno torni indietro e si ritrovi con gli altri al centro della immensa sala”.
Don Camillo allargò le braccia: “Gesù, indietro non si torna…” sospirò.
“Questi disgraziati usano l’olio delle loro lucerne per ungere i loro mitra o le loro sporche macchine”.
Il Cristo sorrise: “Nel Regno dei Cieli l’olio scorre a fiumi, don Camillo”.
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