Le attese? Meglio non sprecarle, recitiamo il Rosario
Tempo fa lessi un episodio del Beato Diego Oddi, un umile fraticello questuante che ogni giorno andava in giro per il paese a chiedere la carità. Tra le mani aveva sempre la corona del Santo Rosario. Non la mollava mai. Mentre poi camminava, faceva scorrere la corona tra le dita recitandola senza mai stancarsi. Lo recitava soprattutto durante le attese alle fermate degli autobus, anzi era contento di aspettare…così durante le attese poteva pregare in pace. (Diciamo l’opposto contrario di noi oggi sempre di corsa e frenetici).
Il beato frate aveva tantissime faccende quotidiane da svolgere e così non sacrificava il Rosario, ma sfruttava le attese. Così facendo non solo non lo ometteva ma ne recitava di più. Oggi invece noi troviamo le scuse dicendo: ” Non ho tempo!”.
Il Santo Rosario è un’arma che nemmeno sappiamo di avere. Ci aiuta a distruggere quel male che si annida dentro di noi. Ci avvicina al cielo. Ci lega al Cuore Immacolato di Maria. Credetemi e penso che molti di voi possono affermare che tali parole non sono vane: ” Il Rosario ci aiuta a raggiungere la salvezza”.
Voglio raccontarvi una mia esperienza personale: Io e mia moglie abbiamo (e ringrazio Dio per questo) la sana abitudine di recitare il Santo Rosario in macchina. Mai e poi mai capita di non recitarlo, è brutto dirlo ma ormai è quasi automatico prendere la corona del Rosario tra le mani e sgranarla. (Per comodità mentre guido uso quella da dieci). Ecco cosa accadde un giorno:
La strada era semi deserta, poche macchine. La percorrevo a una velocità di 60 km orari. Dinanzi a noi c’era un grosso camion dei rifiuti…inizialmente sembrava stesse fermo ma cosa strana era in orizzontale tagliando la strada della sua corsia. Quando ci stavamo avvicinando, vidi che quel camion girava su se stesso…In quel momento pensai: ci prenderà in pieno! Non so come credetemi, ma era come se la nostra auto si fosse volatilizzata e per un pelo ci avrebbe toccato e….chissà. Mentre superammo l’ostacolo rabbrividito dall’accaduto, guardai lo specchietto retrovisore e vidi che prese in pieno una macchina dietro di noi. Quel Tir la sollevò da terra facendola balzare come una pallina. Io e mia moglie ci guardammo e avemmo lo stesso pensiero: IL ROSARIO CI HA SALVATO!
Questo è solo uno dei tanti miracoli che il Rosario compie. Ci protegge senza ombra di dubbio. Il Rosario amo definirlo sangue dell’agnello sulla porta del nostro cuore. Gli Ebrei spargevano di sangue le porte delle loro case affinchè il flagello di Dio non cadesse su di loro…era il segno che appartenevano a Dio. Il nostro segno è il Santo Rosario, tra le mani, nelle tasche, nelle borsette…è il segno che apparteniamo a Maria.
Scopri di più da Annalisa Colzi
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.