L’amore Eucaristico di San Bonaventura da Bagnoregio
San Bonaventura da Bagnoregio, noto anche come il “Dottore Seraphicus”, fu un grande teologo e mistico francescano del XIII secolo. La sua vita e le sue opere sono state di grande impatto sulla Chiesa cattolica e sulla spiritualità cristiana.
Tra i temi più importanti della sua teologia vi è l’amore eucaristico, ovvero la devozione alla Santissima Eucaristia, “Presenza Reale di Cristo”.
Per San Bonaventura, la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia è una prova dell’amore divino per l’umanità. Egli scrive:
“Cristo amava così tanto l’umanità che si è fatto presente nella forma del pane e del vino, in modo che potessimo nutrirci di lui e unirci a lui”.
L’amore eucaristico di San Bonaventura: la sua spiritualità mistica e l’importanza dell’adorazione.
L’amore eucaristico di questo meraviglioso santo, si esprime anche nella sua spiritualità mistica. Egli credeva che attraverso la comunione eucaristica, l’anima umana poteva unirsi a Dio e diventare più simile a Cristo Gesù. Egli scrisse: “La comunione eucaristica ci unisce a Cristo e ci trasforma in lui, così che possiamo diventare come lui“.
San Bonaventura incoraggiava tutti i fedeli a partecipare alla Santa Messa non solo in modo fervoroso, ma anche più frequentemente, aldilà della messa domenicale. Predicava molto, anche l’importanza dell’adorazione l’Eucaristia. Egli era consapevole che adorare Gesù sotto le specie eucaristiche, era una forma di preghiera potente e che attraverso di essa si poteva ottenere ogni favore da Dio.
San Bonaventura: una testimonianza del grande amore di Dio
L’amore eucaristico di San Bonaventura ha avuto quindi una grande influenza sulla Chiesa cattolica. Nel XVIII secolo, papa Benedetto XIV lo proclamò “patrono della Società Eucaristica“. Oggi, molti fedeli continuano ad adorare l’Eucaristia e a celebrare la Messa come San Bonaventura insegnava.
In conclusione, l’amore eucaristico di San Bonaventura da Bagnoregio è una testimonianza del grande amore che Dio ha per l’umanità. La sua devozione alla presenza reale di Cristo nell’Eucaristia ha ispirato molti fedeli a cercare una maggiore unione con Dio attraverso la preghiera e la partecipazione alla Messa. La sua teologia eucaristica continua ad essere un’importante fonte di ispirazione per la Chiesa cattolica e per i cristiani di tutto il mondo.
Un miracolo eucaristico
San Bonaventura da Bagnoregio come ho già detto, ardeva di un amore celestiale per la Santissima Eucaristia. Chi potrebbe descrivere la sua umiltà adorante nell’accostarsi all’altare, nel celebrare e nel ricevere la Santa Comunione? Una volta, nei primi anni della sua vita religiosa, fu preso da un sentimento così profondo della sua indegnità, che per qualche tempo non si sentì degno di accostarsi alla Mensa eucaristica.
Era combattuto dall’amore e dal timore, quando un giorno, assistendo alla Santa Messa, giunto il momento della Santa Comunione, si vide l’Ostia santa sfuggire dalle mani del sacerdote e andare a posarsi miracolosamente sulle labbra del Santo.
Quando poi, vicino a morire, fu dal male impedito di ricevere il santo Viatico, profondamente afflitto per questa privazione, chiese che almeno gli fosse avvicinata al petto la Santissima Eucaristia. Ed ecco un nuovo miracolo: l’Ostia santa, partitasi dal ciborio, andò a posarsi sul suo cuore, penetrandovi attraverso il costato e lasciando un segno visibile del suo passaggio. Il Santo rimase inebriato da un torrente di delizie e, negli impeti di quella celeste ebbrezza, la sua anima beata lasciò questa terra per andare ad inabissarsi nell’oceano del divino amore.
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