Lamenti di Gesù a padre Pio per gli oltraggi che riceve nel Santissimo Sacramento
Quanto segue, sono i lamenti di Gesù a padre Pio per gli oltraggi che riceve nel Santissimo Sacramento. Questo testo è stato trovato tra gli scritti del santo di Pietrelcina, nei suoi epistolari.
Oggi c’è troppo buonismo, dobbiamo ritornare a vivere da veri cristiani, perché siamo in una fase dove tutto è assolto, dove il peccato è solamente una mera invenzione della Chiesa, dove il Santissimo Sacramento è un optional e addirittura per qualche cristiano è un simbolo. No! E’ carne ed ossa di Gesù e lo possiamo comprendere leggendo questo scritto di san Pio da Pietrelcina:
Lamenti di Gesù testo tratto dall’epistolario I ,342
“Sentite Padre mio, i giusti lamenti di Gesù dolcissimo: “Con quanta ingratitudine viene ripagato il mio amore verso gli uomini! Sarei stato meno offeso da costoro se l’avessi amati di meno. Mio Padre non vuole più sopportarli. Io vorrei cessare di amarli. (e qui Gesù si tacque e sospirava e dopo riprese) ma ahimè! Il Mio Cuore è fatto per amare! Gli uomini vili e fiacchi non si fanno nessuna violenza per vicersi nelle tentazioni, che anzi si dilettano nelle loro iniquità.
Le anime da Me più predilette, messe alla prova, Mi vengono meno, le deboli si abbandonano allo sgomento e alla disperazione, le forti si vanno rilassando a poco a poco. Mi rimangono solo, di notte, di giorno, nelle chiese. NON SI CURANO PIU’ DEL SACRAMENTO DELL’ALTARE; non si parla mai di questo Sacramento d’amore; ed anche quelli che ne parlano ahimè! Con che indifferenz e con quanta freddezza.
Il Mio Cuore è dimenticato; nessuno si cura più del Mio Amore; Io sono sempre contristato. La Mia casa è divenuta per molti un teatro di divertimento; anche i Miei ministri che li ho sempre guardati con predilezione, che li ho amati come la pupilla del mio occhio; essi dovrebbero confortare il mio cuore colmo di amarezze; essi dovrebbero aiutarmi nella redenzione delle anime, invece chi lo crederebbe?!
Da essi debbo ricevere ingratitudine e indifferenza. Vedo, figlio Mio, molti di costoro che… (qui i singhiozzi gli strinsero la gola, pianse in silenzio) che sotto ipocrite sembianze, mi tradiscono con comunioni sacrileghe, calpestando i lumi e le forze che continuamente do ad essi…»
Dobbiamo ritornare alla vera fede, è tempo di rialzarci, di lottare per Gesù, vivere per Gesù, donarsi come Gesù.
Concludo usando le parole di San Alfonso M. de Liguori, Dottore della Chiesa:
“Il valore e la qualità di un sacerdote si misura da quante ore passa davanti al tabernacolo”.
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