Scegliamo la via stretta non lasciamoci tentare
Siamo tentati a scegliere la via più facile, mentre siamo poco propensi a intraprendere la via stretta. Questo accade perché siamo sempre pronti a facilitare le cose. Il Signore però ci ha indicato la via stretta. La porta del paradiso è piccola non larga e grande. Mi piace pensare che la porta del cielo è piccolina perché solo chi ha il cuore come un bambino potrà entrarci.
La via stretta non significa che è per i pochi
Il Santo Padre fa una giusta riflessione riguardo la porta piccola, la via stretta… Gesù non dice così per scoraggiarci e farci pensare che solo pochi allora entreranno. A parte questo, ovvio il paradiso bisogna conquistarlo ma non vuol dire che sia impossibile, che sia solo dei pochi.
Infatti a tal riguardo, il Papa dice: “Si sarebbe portati a pensare che essendo stretta sia accessibile a pochi, contrariamente a quanto da Lui insegnato; in realtà poi Gesù aggiunge che saranno in molti a varcare questa porta”.
Il Papa quindi accende speranza, mettendo in luce la parola “in molti”.
Gesù quindi ci fa comprendere che non è poi così piccola da non passarci. Perché non si entra con il corpo ma con il cuore dei piccoli. Molti quindi riusciranno a varcare la soglia del cielo. Dobbiamo solo volerlo, sforzarci a percorrere la via giusta. Dio non conterà le nostre cadute, ma tutte quelle volte che ci rialzeremo, che avremo la volontà di ricominciare, di sforzarci a camminare su quella via ripida.
Un’altra immagine sulla porta da varcare
“Gesù trae l’immagine dalla vita del tempo e probabilmente si riferisce al fatto che, quando arrivava la sera, le porte della città venivano chiuse e ne restava aperta una sola, più piccola e più stretta: per rientrare a casa si poteva passare solo di lì – spiega Francesco, e aggiunge – Pensiamo allora a quando Gesù dice: ‘Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato‘ ” (Gv 10,9). Per poter raggiungere il Regno l’unico modo è vivere a misura di Gesù.
Bellissima la frase: “Vivere a misura di Gesù” cioè imitarlo, vivere come lui vuole che viviamo, essere pieni di amore, amare come il Signore ci ama. Prendere la croce e portarla con dignità e rassegnazione. Dare speranza a chi non ne ha proprio come Gesù”.
“Il metro di misura è Gesù e il suo Vangelo: non quello che pensiamo noi, ma quello che ci dice Lui. E allora si tratta di una porta stretta non perché sia destinata a pochi, no, ma perché essere di Gesù significa seguirlo, impegnare la vita nell’amore, nel servizio e nel dono di sé come ha fatto Lui, che è passato per la porta stretta della croce”. E ci sono tante persone che seguono questa porta stretta.
Papa Francesco ci incoraggia quindi a non rallentare, a non spaventarci pensando di non riuscirci. Tutti possiamo varcare quella porta, dobbiamo solo volerlo!
Pensiamo a chi soffre a motivo della fede, (come ad esempio i cristiani che ogni giorno vengono perseguitati e uccisi) ma continua a pregare e ad amare.
Pensiamo a quanti, anziché seguire i propri istinti ed i propri desideri, rispondono al male con il bene, trovano la forza di perdonare e il coraggio di ricominciare, camminando quindi contro corrente, sulla via stretta. Gente che non sceglie la porta larga del proprio comodo, ma la porta stretta di Gesù, di una vita spesa nell’amore. Costoro, dice oggi il Signore, saranno riconosciuti dal Padre molto più di quelli che si credono già salvati e, in realtà, nella vita sono ‘operatori di ingiustizia‘ ”. E noi, da che parte stiamo?
“La porta è stretta ma oltre di essa, c’è un mondo infinito”
Ugo Maggengo
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