La superbia è come la torre di babele
Siamo così presi dalle cose quotidiane, dal fare soldi, dal tirare avanti, dal divertimento, dalla preoccupazione, dall’odiare questo e quello, dall’affannarci di cose futili, che dimentichiamo la cosa importante: LA CURA DELLA NOSTRA ANIMA. Eppure ogni giorni milioni di persone lasciano questo mondo allo stesso modo di come le vergini si presentarono davanti al proprio sposo, con poco olio. La cosa però che sorprende ancor di più è il fatto che l’uomo vive della sua superbia, quando tutto scorre liscio, pensa di essere onnipotente. Il male colpisce sempre gli altri, mai se stessi. Ma la realtà è ben altra.
Ci fu un episodio tempo fa che ha tanto colpito e tanto fa riflettere. Un improvviso malore aveva colpito un uomo sulla sessantina mentre lavorava; fra dolori atroci fu trasportato a casa. Era urgente il caso e si dovette portare all’ospedale, dove fu sottoposto a un’operazione chirurgica.
Intanto la moglie ed i figli pregavano Gesù, affinché tutto riuscisse bene. Quanti Rosari e quante promesse!
Il paziente, buon cristiano (fortunatamente) in mezzo ai dolori non cessava di raccomandarsi a Dio.
L’indomani dell’operazione il chirurgo fece una visita nelle corsie dell’ospedale. Chiese all’uomo:
– Lei come sta oggi?
– Sto meglio di ieri e ringrazio Gesù.
– Ma che Gesù! – esclamò il chirurgo. Deve ringraziare me, che le ho dato la vita con quell’operazione! – E si allontanò borbottando: Gesù… Gesù… Che gente ignorante!
La superbia di quel chirurgo, fu davvero esorbitante. Convinto di essere stato lui a salvarlo. No! L’ha salvato la sua fede perché come le vergini sagge, che avevano tutto l’olio necessario per l’incontro con lo sposo. Ma la sua fede fu premiata.
La superbia è una brutta bestia
Il chirurgo nella sua superbia e nella sua ignoranza ha detto ad un umile seguace Gesù: Io ti ho dato la vita! Davvero quel chirurgo credeva di avere il potere di dare la vita? Allora potrebbe andare in un cimitero e dare la vita ai cadaveri che marciscono sotto terra, come Gesù che diede la vita a Lazzaro che giaceva nel sepolcro!
Eppure non credo che tale medico, non abbia mai pronunciato la fatidica frase: Non c’è più cosa fare per salvare quest’uomo!
E non ti troverai anche tu sul letto di morte, un giorno non lontano ed inaspettato? Tu che dici di dare la vita agli altri, potresti prolungarti la vita di un giorno, di un’ora? E’ quando il Signore gli direbbe!
L’unica cosa che puoi fare è di aiutare la natura (la quale dipende da Dio). Per mezzo delle risorse della scienza, l’uomo può soltanto aiutare a prolungare la vita, quando questa c’è!
Dio invece è la Vita per essenza e dà la vita. Tutto ciò che vive, vive per Dio. Richiamare alla vita un morto, è un nulla per il Signore perchè Lui è l’Autore della vita stessa. Nella sua vita terrena ad un semplice suo cenno, i morti risorgevano ed alla fine del mondo ridarà la vita a quei corpi che ora marciscono sotto terra, e riviranno anima e corpo, corpi glorificati, risorti nella vera vita.
Oggi l’uomo gioca a fare Dio. La sua superbia è la nuova torre di Babele. Prima o poi cadrà e si frantumerà. Oggi addirittura nei laboratori vogliono creare una carne di manzo sintetica. Figli in provette, vitro e più ne ha più ne metta. Vogliono far partorire ad un uomo. E ultimamente hanno creato droni che fanno cadere pioggia dal cielo, così da far piovere quando si vuole. A Napoli si dice: E fatt i cunt senz u padron cioè hai fatto i conti senza il padrone. Ti sei messo al posto del padrone pensando di esserlo. Insomma è ciò che sta accadendo.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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