La ricetta della preghiera esaudita difficile da preparare
Preghiera esaudita. Qual è?
Come esistono le ricette per la riuscita di un buon piatto, così esiste la ricetta per una preghiera esaudita. Non è assurdo e nemmeno esagerato ma è la verità più assoluta. Cari amici, se vogliamo una preghiera esaudita dobbiamo avere tutti gli ingredienti.
Ingredienti:
- 100 gr di umiltà
- 70 gr di speranza
- 100 gr di perseveranza
- 100 gr di fiducia
- 30 gr di gioia
Come preparare la preghiera esaudita
Mi rendo conto che trovare tutti gli ingredienti non è facile, sono difficili da reperire ma non impossibile. Una volta trovati, ecco come preparare la preghiera esaudita:
- Poniamoci dinanzi a Dio. Ci vogliono 100 grammi di umiltà affinchè la nostra non sia una pretesa. Poniamoci dinanzi al Sommo Bene con grandissima umiltà e diciamo; mio Dio sono qui ai tuoi piedi senza pretesa, sono qui a supplicarTi e a chiederTi tale grazia perchè conosco la Tua potenza e solo Tu puoi esaudirmi. Mio Dio, so di non meritare nessuna grazia perchè troppo peccatore e miserabile, ma oltre alla Tua Potenza, conosco anche la Tua Misericordia, e ad essa io mi appello.
- Una volta mescolati i 100 grammi di umiltà, dobbiamo aggiungere i 70 grammi di speranza. Mai scoraggiarsi, mai e poi mai. La speranza è una delle virtù teologali e ciò significa che è fondamentale nella preghiera. Se perdiamo la speranza, la nostra ricetta fallisce. Speriamo perchè siamo consapevoli che Dio può tutto. La disperazione mette limiti e se disperiamo, poniamo limiti a Dio stesso.
- E’ difficile lavorare l’umiltà e la speranza insieme. Ma sappiamo che dobbiamo impastare per tanto tempo, quindi armiamoci di santa perseveranza e continuiamo a miscelare umiltà e speranza, speranza e umiltà…Quanto amore riceveremo, quanto alta crescerà questa preghiera dinanzi a Dio! Quando tutto sarà omogeneo, aggiungiamo 100 grammi di perseveranza che è l’ingrediente che darà forma alla nostra supplica. ” Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall´interno gli risponde: Non m´importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!»”. (Dal Vangelo secondo Luca 11, 5-13)
- Lasciate riposare il tutto mescolando di tanto in tanto il quarto ingrediente; fiducia! Pregate con fede, con fiducia, dite spesso durante la giornata: “Signore, io mi fido di te! Signore, so che tu puoi, so che io non posso. Signore, gli uomini tradiscono, io tradisco, ma tu no, Tu sei Amore infinito, Tu sei mio Padre.” Abbiamo quella fiducia piena proprio come se fossimo stati esauditi.
- Gioia, questo piccolo e dolce ingrediente darà il tocco finale alla nostra ricetta. Dio è gioia, la preghiera è gioia. Dobbiamo pregare con gioia perchè Dio è nostro Padre, Dio è lì e ci sta ascoltando, ci sta esaudendo.
Bene! Ora è tutto pronto, dobbiamo solo infornare ciò che abbiamo preparato. Prendiamo tutto e poniamolo nel Cuore Immacolato di Maria, fornace ardente d’Amore. Lei farà il resto! Andiamo da Maria, mettiamo nelle sue mani le nostre richieste e suppliche, diciamo alla nostra cara Mamma celeste i nostri bisogni, le nostre preoccupazioni e chiediamo se può prendersene carico. Solo in questa fornace ardente, la cottura sarà perfetta.
Fine. Ora non ci resta che gustare ” La Preghiera esaudita”.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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