La piccola via per raggiungere la santità
Esiste una piccola via per raggiungere la santità, per farla facile, è come chi conosce una scorciatoia per evitare di percorrere la via principale ed evitare il traffico e soprattutto risparmiare sulla percorrenza. Si chiama appunto, ” La piccola via”.
Molti di noi quando sentono però la frase: “Devi farti santo” nemmeno ti prendono in considerazione, è come se tu dicessi: Diventa Dio! Rispondono: io santo? E chi è capace di esserlo. Santi si nasce non lo si diventa.
Beh, chi ragiona così è perché ha un concetto sbagliato della santità. Essere santi non vuol dire compiere miracoli, avere doni soprannaturali, visioni, locuzioni interiori, dono della profezia ecc ecc… no questi sono doni che Dio se ne serve per poter compiere la sua grande opera, ma non necessariamente un santo ha tutto questo, dirò di più, c’è chi ha il dono di vedere la Madonna ma poi non diventa santo. Essere santi vuol dire compiere le cose normali in modo straordinario, vuol dire amare quando si vorrebbe provare rancore e odio. Perdonare, quando si vorrebbe compiere un gesto di vendetta. Essere santi vuol dire, ogni giorno, superare se stessi per amore di Cristo, essere capace di donarsi per gli altri. Amare Dio al di sopra di tutto anche di se stessi e desiderare la morte piuttosto che peccare. Arriva ad un punto che non vuole commettere nessun peccato non per paura dell’inferno ma perché semplicemente non vuol ferire il Cuore di Cristo. Ecco questo è un piccolo riassunto di cosa vuol dire essere santi.
Ma chi si spaventa, in realtà si accorge che la cosa è abbastanza semplice, perché come ho già detto, esiste una piccola via per raggiungere la santità. C’è lo spiega Santa Teresina del bambin Gesù:
La Santa di tutti, dei deboli e dei peccatori. Sulla terra si sentiva poverissima e miserabile.
Il Signore si è compiaciuto di compiere in lei cose grandi, per la sua gloria e per la sua bontà infinita, perché voleva fare di lei la guida delle anime e la protettrice, e l’adornò dei suoi gioielli divini, come una regina.
Questi gioielli per il mondo sono cose amare e brutte ma per i santi sono gioielli di valore; Santa Teresina infatti provò quasi per tutta la sua vita, oscurità, aridità spirituale, ed ogni cosa che compiva, lo faceva per amore, nient’altro che per amore. Ma lei non faceva altro che abbandonarsi completamente e senza riserva a Dio.
Se dunque, non riusciamo a raggiungere quei gradi di perfezione, non perdiamoci di coraggio e non rinunciamo di tendere alla perfezione; questa non consiste nella sublimità delle opere, ma nella sincerità dell’amore di Dio e questo amore non si può avere con le sole forze umane, perché è una grande grazia che l’Altissimo però non rifiuta all’anima confidente, la quale spera in Lui.
In questa piccola via di sicuro non mancheranno le croci di ogni giorno ma queste sono necessarie; in questo viaggio, che dura per tutta la vita, s’incontrano spine ed anche sassi, dove si può inciampare e cadere, ma bisogna rialzarsi.
Non temiamo d’intraprendere questo viaggio spirituale! Gesù ci aiuterà. Corriamo, perché seguendo la via semplice, quando noi ci saremo stancati di camminare, sarà Gesù stesso a prenderci in braccio e proseguire con noi verso il Regno beato.
Questa piccola via si chiama l’infanzia spirituale: « In un’umiliazione volontaria che Dio ispira all’anima, umiliazione che Egli opera in essa per trasformarla, mettendola in uno stato di grazia, che rende simile ai fanciulli ».
Nella vita spirituale non c’è bisogno dello splendore né del successo delle azioni, ma unicamente dell’amore, che si può mettere nelle minime opere giornaliere, sforzandosi di fare sempre piacere a Gesù e di gettargli in ogni occasione i fiori dei piccoli sacrifici.
Dio non pose la perfezione sulla moltitudine delle cose che si fanno per piacergli, ma solamente nel modo di come le compie, il quale consiste nel fare quel poco che si è tenuti a fare, secondo la propria vocazione, puramente nell’amore, con l’amore e per amore.
Dio non guarda affatto alla materia delle umane azioni, ma al principio da cui partono; non lo glorifica ciò che si fa, ma come si fa.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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