Se la nostra vita rinasce è davvero Natale
La nostra vita rinasce solo se Gesù nasce nel nostro cuore. Il Santo Padre, mette in evidenza sull’importanza di fare il presepe, ha ricordato che “se la nostra vita rinasce è davvero Natale”. Il presepe riesce a portare il Vangelo nei posti in cui si vive cioè nelle case, nelle scuole, nelle piazze, negli ospedali, nelle carceri e nei luoghi di lavoro.
Il Papa ha detto di essersi recato a Greccio, luogo in cui il primo presepe. “Fare il presepe è celebrare la vicinanza di Dio”, ha detto il Santo Padre, ed ha ricordato che si tratta di una maniera semplice ma allo stesso tempo molto efficace per prepararsi al Natale che si avvicina.
“Dio sempre è stato vicino al suo popolo ma quando si è incarnato è stato vicinissimo”, ha aggiunto ancora il Pontefice, sottolineando come il bambinello con le braccia aperte che mettiamo nei nostri presepi ricorda che Dio è venuto ad abbracciare la nostra umanità. E’ proprio questo il motivo per cui il Papa ha esortato tutti a mettersi davanti ad un presepe per poter parlare apertamente al di tutto ciò che ci sta a cuore e per riuscire a fare insieme a Lui il bilancio dell’anno che sta per concludersi.
Il pensiero del Santo Padre che è arrivato a tutti in maniera molto forte è stato che “Il presepe è più che mai attuale, mentre ogni giorno si fabbricano nel mondo tante armi e tante immagini violente, che entrano negli occhi e nel cuore. Il presepe è invece un’immagine artigianale di pace. Per questo è un Vangelo vivo”.
All’interno di un presepe vengono proposte delle scene quotidiane. Vediamo lavoratori, pastori con le pecore, i mugnai che ci indicano che Dio viene nella nostra vita concreta. Per questo è importante fare a casa un piccolo presepe, per ricordare che “Dio viene da noi”.
Il presepe è anche un invito un alla contemplazione che richiama l’importanza del sapersi fermare. “Solo se lasciamo fuori casa il frastuono del mondo ci apriamo all’ascolto di Dio, che parla nel silenzio. Il presepe è attuale, è l’attualità di ogni famiglia”.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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