La malattia del peccato
La malattia del peccato è peggiore della malattia del corpo. Ogni uomo dovrebbe riflettere, comprendere che la malattia fisica può uccidere il nostro corpo, ma il peccato uccide l’anima, gettandola nel fuoco eterno. Il peccato è una malattia insidiosa e l’unica cura è Gesù Cristo, vero liberatore e medico delle nostre anime. Fino a che siamo su questa terra, tutto ci sembra facile pensando che l’inferno sia un’invenzione della Chiesa; magari fosse così! L’arma del diavolo più potente è proprio questa: Farci credere che sia tutta una finzione, roba da medioevo. Corriamo dai più bravi specialisti per guarire dai nostri problemi di salute, senza badare alla malattia più grave che è il peccato. Se potessimo fare una radiografia all’anima, quanti mali scopriremmo di avere.
I santi lo sapevano benissimo e hanno fatto di tutto per infonderlo nel cuore della gente in modo che si ravvedesse. Tra questi, c’è San Gaspare del Bufalo, che non smetteva mai di predicare la potenza della Parola e dei Sacramenti, desiderava guarire gli infermi di cuore: i peccatori ostinati. Egli sapeva bene che la malattia più grande di ogni uomo è quella interiore causata dal peccato. Oggi invece si crede che se abbiamo la salute fisica, siamo sani; no! E’ sano colui che ha l’anima pulita, senza peccati mortali, colui che si sforza di vincere i propri difetti evitando anche i peccati veniali.
I peccati veniali sono macchie che vanno tolte.
C’è un episodio di San Gaspare che ci fa capire quanto i santi reputavano malattia più un peccato che le malattie fisiche. Era nel 1821 quando un uomo malato incallito nei suoi vizi peccaminosi si rifiutava di ascoltare i missionari e li derideva mentre predicavano. San Gaspare, addolorato da tale ostinazione, capì subito che bisognava sradicare il vizio da quel cuore affinché la sua vita potesse essere guarita. Cosi, l’ultima sera della missione, il santo andò a predicare proprio sotto la casa di quest’uomo.
L’uomo rimase stupito da quel gesto di San Gaspare, e vide in quel sacerdote, il Signore stesso che era venuto a cercarlo in casa propria. Così aprì il suo cuore, pentendosi dei suoi peccati riscoprendo la forza di liberazione del sacramento della confessione, inoltre si comunicó tra l’ammirazione di tanti altri che seguirono il suo esempio. La quaresima è un punto di partenza dove iniziare a pensare seriamente alla nostra anima, perché i giorni, gli anni passano, e ci avviciniamo sempre più all’eternità. Dobbiamo guarire il cuore, dobbiamo guarire l’anima e nessuno più di Gesù può farlo.
Non ci vuole molto, basta andare dal Medico divino, chiuso nel Tabernacolo, basta andare da un sacerdote, strumento di Dio per liberarci dai nostri peccati. Dobbiamo fare della quaresima il punto di partenza, di una vita migliore, fatta di pace nel cuore.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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